Non si arresta il conteggio dei morti causati dal violentissimo terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria nella notte tra domenica e lunedì. Ieri sera erano oltre 2.500, oggi oltre 5.000 quelli accertati e 21.000 i feriti. Gli ospedali sono al collasso. Si scava tra i palazzi sbriciolati.
Il calciatore Atsu, ex Chelsea, estratto vivo dalle macerie. Morto invece il portiere Ahmet Eyup Tuerkaslan, del Malatyaspor. Centinaia di vittime bambini. Recep Tayyip Erdoğan, presidente della Turchia, ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale
Vladimir Putin promette aiuto: “Presto soccorsi russi in Siria”. Pronta a partire anche una squadra dei vigili del fuoco italiani.
Il bilancio delle vittime in Turchia sono per ora – a mezzogiorno del 7 febbraio – 3.432, altri duemila morti si sono contati nel nord della Siria.
Il flusso di aiuti delle Nazioni Unite dalla Turchia al nord-ovest della Siria si è temporaneamente interrotto a causa dei danni provocati alle strade dal terremoto e da altri problemi logistici, ha riferito un portavoce delle Nazioni Unite, citato dai media internazionali.
L’Oms, intanto, ha organizzato tre voli charter per Siria e Turchia con forniture mediche.