La poesia che tocca in versi i temi dell’economia e dell’illusione capitalista. A lanciarsi nel connubio il tiburtino Antonio Semproni, avvocato, poeta e appassionato di economia. Nella sua seconda raccolta di poesie, “Mercati & Mercati”, edita da Transeuropa, Semproni ripercorre in versi “l’eterno inganno del capitalismo, l’illusione neoliberista e la precarietà alienante della globalizzazione”.
L’autore descrive l’opera come una raccolta omogenea in cui a ritratti di lavoratori fiaccati dalla precarietà, dalla solitudine e dai paradossi disumani della postmodernità si affiancano brani dal taglio teorico, altri con un’impostazione più ironica e scanzonata e altri con un’ispirazione ambientalista.
“Dopo anni di scrittura intesa come esercizio di stile, mi sono messo a tavolino e ho maturato l’intenzione di iniziare a scrivere intorno ad un argomento ben preciso – spiega Semproni – Di qui la voglia di parlare di una mia grande passione, l’economia, e di vedere come la poesia può abbracciarla. Il titolo ha una duplice natura: da una parte, ricalcando la coppia collodiana de “Il gatto e la volpe”, vuole mettere in guardia il lettore dall’invadenza sempre più subdola dei mercati; dall’altra, ovviamente, ha una connotazione prettamente informativa sul contenuto dell’opera”.
L’intento, precisa “è quello di rendere più fruibile una certa letteratura economica che non sa essere popolare. In questi componimenti si ritrovano infatti Marx, Keynes, Latouche o Pallante. Da un punto di vista letterario, invece, i punti di riferimento sono Prévert e Ferlinghetti, ma soprattutto Laura Accerboni “una delle poche penne che fa poesia sociale in Italia”.
L’auspicio dell’autore, che alle spalle ha già una pubblicazione (Rime in prima copia, 2020) e diverse apparizioni su vari blog letterari, è che il contenuto di questa raccolta non strizzi l’occhio solamente alle sensibilità di sinistra ma anche a quelle di tutto il mondo liberale.
Il libro è disponibile presso la libreria La Porta Gialla di Tivoli. (F.L.)