TIVOLI – Tentata rapina in parafarmacia, “Caccoletta” finisce a Rebibbia

Il Tribunale convalida l’arresto del bandito pestato dai passanti

Misura cautelare in carcere.

E’ quanto ha deciso oggi, giovedì 7 dicembre, il Tribunale di Tivoli per Claudio L., il 54enne italiano soprannominato “Caccoletta” che martedì sera 5 dicembre verso le ore 19 ha tentato di rapinare con una pistola a salve la parafarmacia di via Pericle Pozzilli, a Borgonovo, frazione di Tivoli Terme (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Il Giudice per le indagini preliminari Gabriele Morelli ha convalidato l’arresto del pregiudicato difeso dall’avvocato Pietro Nicotera e disposto il trasferimento dal pronto soccorso di Tivoli al carcere di Rebibbia.

Secondo il Gip, sussiste la possibilità che Claudio L. possa colpire ancora alla luce dei numerosi precedenti penali e della modalità con la quale ha consumato la rapina, puntando un’arma – seppur a salve – contro il titolare della parafarmacia, dei presenti e perfino di un bambino di soli 5 anni. Modalità sintomatiche di una spiccata pericolosità sociale che hanno convinto il Giudice a spedire “Caccoletta” nel carcere di Rebibbia.

Secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri della Compagnia di Tivoli, durante la rapina Claudio L. avrebbe minacciato il titolare della parafarmacia con frasi come “Dammi i soldi, dammi il portafoglio”, mentre rovistava nelle tasche del commerciante. Dopodiché il pregiudicato avrebbe anche detto “Ora sparo al bambino”, riferendosi al piccolo di 5 anni, nipote del titolare della parafarmacia.

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Fermato e malmenato da alcuni passanti, Claudio L. si era dileguato lungo la via Tiburtina tentando di raggiungere la sua abitazione nel complesso Ater di via dell’Aeronatica, sempre nel quartiere di Borgonovo.

Proprio in via dell’Aeronautica i carabinieri lo hanno intercettato col volto ridotto una maschera di sangue e con una pinza sporca di sangue in mano con la quale ha tentato di sottrarsi alla cattura.

Una volta bloccato, durante la perquisizione i carabinieri hanno rinvenuto nella tasca della felpa e del cappuccio ben 5 coltelli a serramanico con lame non inferiori a 7 centimetri, oltre a due paia di forbici. E ancora: un infrangi vetro, tipo martello di emergenza, due orologi in acciaio, un Casio e un Sector, un mazzo di chiavi di una Fiat e un cellulare marca Oppo.

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Il nome di Claudio L., in arte “Caccoletta”, è molto noto alle forze dell’ordine dell’hinterland tiburtino.

Il 25 maggio scorso il 54enne di Borgonovo era stato denunciato dalla Polizia per una rapina messa a segno ai danni dell’Ufficio Postale di via dei Fauni a Tivoli Terme (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

In quel caso il Tribunale del Riesame bocciò la richiesta di arresto della Procura di Tivoli per insufficienti indizi di colpevolezza ed era rimasto in libertà ma sottoposto a sorveglianza speciale con l’obbligo di ritirarsi a casa entro le ore 20.

Ad ottobre Claudio L. era stato invece arrestato per resistenza a pubblico ufficiale perché sorpreso in strada in orario non autorizzato: l’arresto era stato convalidato ma il pregiudicato era tornato di nuovo libero senza misure, salvo la Sorveglianza e l’obbigo di stare a casa alle 20 di sera fino al mattino seguente.

Stavolta per “Caccoletta” si sono aperte le porte del carcere.

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