TIVOLI – Botte alla guardia giurata e minacce ai carabinieri, l’aggressore ai domiciliari

Esce da Rebibbia e torna a casa il 53enne italiano che ha creato il caos in Procura

In aula ha ammesso le sue responsabilità, negando di non averlo fatto apposta e sostenendo di essere convinto di poter accedere liberamente trattandosi di un ufficio pubblico.

Così stamane, lunedì 27 maggio, il Tribunale di Tivoli ha convalidato l’arresto di A. S., il 53enne italiano di Capranica Prenestina che venerdì scorso 24 maggio ha prima aggredito una guardia giurata e poi si è ribellato insultando e minacciando i carabinieri intervenuti all’interno della Procura di Tivoli (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Considerati anche i suoi plurimi precedenti anche specifici, il Giudice per le indagini preliminari Emanuela Maria Francini ha disposto per il 53enne gli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico nella sua casa di proprietà a Capranica.

L’uomo è accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate per aver usato violenza e minaccia contro gli ufficiali di Polizia Giudiziaria in servizio in Procura, oltre che nei confronti della guardia giurata della “Puma Service” in servizio al portone d’ingresso in qualità di incaricato di pubblico servizio.

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Difeso d’ufficio dall’avvocata Eleonora De Santis in sostituzione della collega Silvia Pusceddu, in aula A. S. ha spiegato al giudice di essere andato in Procura per parlare con il magistrato circa alcune denunce sporte dal 53enne per presunti soprusi che l’uomo riteneva di aver subìto.

E di essersi alterato quando è stato bloccato all’ingresso dalla guardia giurata.

Il 53enne si è inoltre detto preoccupato per la sua convivente e per un coniglio di sua proprietà rimasti a casa, mentre lui ha trascorso tre notti nel carcere di Rebibbia.

Secondo la ricostruzione della Procura, verso le 10,15 di venerdì scorso A. S. si è presentato negli uffici di via Antonio Del Re, esigendo di parlare con un magistrato.

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Ma davanti al rifiuto, l’uomo si è avventato sulla guardia giurata aggredendola a pugni e calci. Quindi ha iniziato ad urlare frasi sconnesse.

Ma alla vista dei carabinieri intervenuti in soccorso del vigilante e per riportare il 53enne alla calma, A. S. è esploso con offese e minacce, divincolandosi per non farsi identificare.

“Fascisti – ha urlato A. S. – vi ammazzo, vi prendo uno alla volta… dove scappate, io non me ne vado, pezzi di m…”.

A quel punto, non riuscendo a contenerlo in altro modo, i militari sono riusciti ad immobilizzarlo soltanto con le manette.

Il vigilante è stato medicato al Punto di Primo Intervento dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli, dove gli sono state riscontrate contusioni multiple del volto, del cuoio capelluto, del collo e degli arti inferiori: è stato dimesso con una prognosi di 7 giorni.

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