Come spiega il personale del Parco sulla pagina ufficiale Facebook è molto raro poter avere la fortuna di incontri di questo tipo poiché il gatto selvatico è tra i più “Elusivi mammiferi dei boschi italiani”.
A prima vista lo si potrebbe scambiare per un gatto domestico ma non è così poiché: “costituiscono anche una minaccia per la sua sopravvivenza, sia come competitori alimentari che per la possibilità di ibridazione con essi”.
Come riconoscere un Felis Silvestris? “Ha un mantello lungo e folto, testa larga e faccia abbastanza piatta. Ha una costituzione piuttosto compatta, con zampe brevi, orecchie ben distanziate tra loro e coda che misura poco più di metà della lunghezza testa-corpo. Il mantello presenta strisce scure ben definite su testa, collo, zampe e lungo il dorso, mentre la coda, grossa e dall’estremità arrotondata di colore nero, è ricoperta da anelli scuri”, spiegano ancora dal Parco.
Vale la pena ricordare che questa specie animale è inclusa nell’allegato IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE che richiede una protezione rigorosa al fine della conservazione della biodiversità.