Tania, una fotografa fuori dagli schemi

tanya1Tania Betti, 25 enne di Capena, è una giovane fotografa con le idee molto chiare. Agli studi liceali ha accompagnato la scuola di fumetto. Un anno di università a Scienze dello Spettacolo le è bastato per capire di voler approfondire un’altra sua grande passione: quella per la fotografia. Incoraggiata dai genitori, che da sempre hanno spronato la sua indole creativa, Tania ha frequentato la Scuola Romana di fotografia, un’accademia, dove ha iniziato a lavorare con professionisti del settore. Due anni da fotografa free-lance, poi i primi traguardi, come quello di diventare socia di uno studio fotografico a Fiano Romano. Fidanzata da circa otto mesi con Alessio Auletta, Tania ironizza sulla sua indole: “È difficile starmi accanto, sono così bacchettona e perfezionista!”. Il suo sogno più grande? Ammirare una sua foto pubblicata su Vogue.

Tania è un vulcano. Come un fiume in piena racconta entusiasta di tutte le sue passioni   con un’attenzione speciale alla fotografia, l’arte che meglio le permette di esprimere tutta la sua creatività. Creatività che Tania comunica anche attraverso il suo stile, un modo di essere giovane fuori dagli schemi, ma con la testa sulle spalle e gli obiettivi ben chiari nella mente. Ogni tatuaggio racchiude un racconto di sé, tagli di capelli diversissimi tra loro, quasi a simboleggiare la continua sperimentazione del proprio essere durante gli anni di gavetta. Poi l’arrivo delle prime certezze e così la scoperta del vintage: “Uno stile un po’ nostalgico” nella fotografia, come nella vita. Il suo è un look 

 

Sei una fotografa di moda, come mai la passione per questo tipo di scatti?
“Grazie al professor Eulo Perfido, il mio fotografo italiano preferito, che in Accademia mi ha fatto appassionare al settore.
I fotografi che m’ispirano di più sono Terry Richardson, Newton, Erwin Olaf e Andrzej Dragan e David LaChapelle, perché sono fuori dagli schemi, proprio come me”.

 

Come definiresti il tuo stile?
“Sono camaleontica, un giorno punk, un giorno metal, un altro happy chic, in base al momento. Adesso mi sono calmata un po’…mi piace molto lo stile vintage, anche nella fotografia, l’aspetto della foto vecchia di una volta…definirei il mio stile un po’ nostalgico”. 

 

Hai posato anche come modella, com’è stata questa esperienza?
“È stata molto utile a capire come dirigere le modelle che si sarebbero fatte fotografare da me. Non è per niente facile posare! La fotomodella è un’attrice, bisogna conoscere il proprio corpo, le proprie espressioni”.

 

Parlami dei tuoi tatuaggi. Cosa vogliono esprimere?
“Ogni tatuaggio ha un significato profondo ben preciso e la parte del corpo in cui li ho fatti non è scelta  a caso: sul fianco sinistro ho tatuato la mia Nikon, circondata da rose a simboleggiare la passione. Sul braccio destro ho una carpa giapponese, cultura che mi ha sempre affascinato…una leggenda giapponese dice che la carpa è l’unico pesce che non teme il coltello del pescatore e che una volta risalita la corrente si trasforma in drago, che sarà uno dei miei prossimi tatuaggi. Quello sul petto è un teschio che poggia su un cuore spezzato, al centro scritto “Memento”, è dedicato all’amore e alle sue delusioni. 
La chiave di basso e di violino dietro le orecchie rappresenta la passione per la musica, il prossimo sarà quello dedicato ai miei genitori, sui piedi, a indicare che la famiglia è la base di tutto”.

A venticinque anni già hai realizzato obiettivi importanti.
“La grande forza di volontà mi ha aiutato a superare i momenti difficili soprattutto durante la gavetta, poi a un tratto tutto è venuto da sé: una mia foto su tutti i cartelloni pubblicitari delle metro, riuscire a far pubblicare un mio editoriale su una rivista canadese, addirittura in copertina, poi far parte di uno studio fotografico, con il fotografo Tiziano Toma e Giada Petrangeli, make up artist di Roma. A me basta poter vivere di fotografia, la strada è ancora in salita, ma sono carica”.

 

Anche le tue foto superano gli schemi tradizionali…
“La cosa che mi è sempre stata a cuore era di cambiare il mondo del foto-modelling per quanto concerne le taglie. Ho lavorato con ragazze scheletriche, che in foto ho dovuto ingrassare perché si vedevano le ossa, così mi sono resa conto del disagio che c’è in questo settore. Da tre anni ho deciso di volermi specializzare in foto di modelle oversized, quindi curvy, tutte dalla taglia 44 in su”.

 

Il perchè di questa scelta coraggiosa?
“Sono convinta che nella fotografia fashion non funzioni il bello, ma il particolare, l’interessante. Conta avere un tratto distintivo ed essere proporzionata. Si dovrebbero incoraggiare le ragazze normali a non sottovalutarsi: non vi vergognate del vostro corpo, ognuna ha qualcosa da offrire a livello fotografico”.
Il tuo  messaggio a chi è convinta che “magro” è più bello?
“Da fotografa e oversize in prima persona, essendo una taglia 44 bella piena, dico sempre: “Mangiate! I più grandi piaceri della vita sono il sesso e il cibo, non privatevene”.
C’è una frase simbolo nella canzone “Bella ciccia” di “Radici nel cemento”: “Se magre e infelici è il nuovo che avanza, viva la ciccia, evviva l’abbondanza!” Non cercate di ricalcare ciò che si vede sui cataloghi o sulle riviste di moda, perché è tutta finzione. Voi siete la verità, non quello che vedete sulle riviste, imponetevi”.

 

Marta Rossi

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