Un approccio da cambiare
Quando Mario Draghi si è presentato alle Camere e agli italiani, ha usato la parola magica: sostenibilità. “I nostri modelli di crescita dovranno cambiare” ha detto, citando anche Papa Francesco.
Ma cosa significa esattamente “sostenibilità”, perché dobbiamo immaginare il nostro presente e, soprattutto, il nostro futuro in termini di crescita sostenibile.
Di sicuro è un concetto dinamico che, partendo da una visione incentrata su aspetti prettamente ecologici, è approdata verso un’accezione più ampia che coinvolge dinamiche economiche e sociali.
I tre parametri sono ormai imprescindibili e sono utilizzati per giungere a una nuova definizione di progresso e di benessere che va ben oltre la misurazione del PIl.
Ecco perché non è più tempo di ragionare per segmenti. Proteggere il futuro dell’ambiente conciliandolo con il progresso e il benessere sociale richiede un approccio nuovo: digitalizzazione, agricoltura, salute, energia, aerospazio, cloud computing, scuole ed educazione, protezione dei territori, biodiversità, riscaldamento globale ed effetto serra sono le diverse facce di un sistema in cui si svilupperanno tutte le nostre azioni.
La risposte al cambiamento climatico e alla pandemia dovranno essere, come ha suggerito lo stesso Draghi, una combinazione di politiche strutturali che facilitino l’innovazione, di politiche finanziarie che agevolino l’accesso delle imprese al capitale e al credito e di politiche fiscali espansive che agevolino gli investimenti e creino domanda per le nuove attività sostenibili che sono state create.