Un anno record, quello del 2020, per le aziende del settore che si occupa del pet care, con una crescita eccezionale dell’8,8% rispetto al 2019, ma con risvolti assai positivi in questo 2021. Lo segnala l’ultimo rapporto sul comparto realizzato da Assalco, l’Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia assieme a Zoomark International – il Salone internazionale b2b destinato a tale categoria e che inizierà in presenza domani e proseguirà fino al 12 a Bologna Fiere. Il report, giunto alla 14a edizione, delinea un quadro secondo il quale aumenta il numero di famiglie con un animale domestico, 12,2 milioni, circa un milione in più rispetto alla precedente rilevazione. In pratica, secondo l’Istat, la metà delle famiglie italiane censite, 25 milioni e 700 mila. Ciò significa che noi italiani siamo primi per animali domestici rispetto al resto d’Europa, dove la media di possesso si attesta sul 40% delle famiglie.
Gli animali maggiormente apprezzati sono gatti e cani, cresciuti a 16 milioni di esemplari.
E i fatturati volano. Per il cibo i connazionali, tra giugno 2020 a giugno 2021, hanno speso 2 miliardi e 350 milioni di euro, cioè + 6,4% rispetto all’anno precedente. Soltanto le lettiere per gatti sono state vendute per una cifra pari a 78,3 milioni di euro.
Da ricordare però che, se durante la pandemia il settore è sbocciato, i dati positivi sono iniziati già nel 2017, per arrivare a quelli dei nostri tempi e che, secondo gli analisti, non accennano a diminuire, tanto che anche le strutture veterinarie sono in avanzata rapida.
Ora il popolo degli amanti degli animali attende che i prodotti per i loro amici non siano più considerati beni di lusso, con relativa aliquota Iva del 22%, da abbassare almeno della metà.