TIVOLI – Ucciso a calci in faccia, i legali: “Omicidio volontario di inaudita ferocia”

Il commento degli avvocati di parte civile Fabio Frattini, Francesco Fratini e Tommaso Giustiniano

“Un primo passo verso la giustizia”.

Commentano così a sentenza emessa oggi dal Tribunale di Tivoli gli avvocati Fabio Frattini, Francesco Fratini e Tommaso Giustiniano, rispettivamente legali di parte civile di Adele Castellaccio, Daniela Cola e Lucilla Cola, sorella, mamma e zia di Alessandro Castellaccio, detto “Sceriffo”, il 40enne deceduto a giugno 2023 in seguito al pestaggio in piazza Codro Benedetti, nel Centro storico di Tivoli, da parte di Ion Voicu, 35 anni, e Mircea Nasaf, 51 anni, i due operai romeni incensurati arrestati dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Come riportato in esclusiva dal quotidiano Tiburno.Tv, oggi pomeriggio, giovedì 17 ottobre, per il delitto Ion Voicu è stato condannato a 14 anni e sei mesi di reclusione dal Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Tivoli Raffaele Morelli.

Per l’operaio romeno la Procura di Tivoli aveva proposto una pena di 14 anni e 8 mesi, partendo da una base di 22 anni meno un terzo per la scelta del rito alternativo del giudizio abbreviato. (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

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“Con la sentenza pronunciata quest’oggi – scrivono i tre legali di parte civile al quotidiano Tiburno.Tv – dal Giudice per le Indagini Preliminari di Tivoli, Dott. Raffaele Morelli, con la quale l’imputato Voicu Ion è stato condannato, a seguito di giudizio abbreviato, alla pena di anni 14 e mesi 6 di reclusione, sono stati riconosciuti alcuni punti che riteniamo importanti ai fini della ricostruzione delle circostanze che hanno portato al barbaro omicidio di Alessandro.

Pur non conoscendo ancora le motivazioni della sentenza, sulla base del solo dispositivo pronunciato dal Giudice, infatti, possiamo affermare che è stato riconosciuta la volontarietà dell’omicidio di Alessandro nonché la piena e completa partecipazione dell’imputato Voicu Ion all’agguato. 

Inoltre, il riconoscimento dell’aggravante della cosiddetta minorata difesa conferma che la vittima non ha potuto in alcun modo difendersi nel corso della brutale aggressione subita.

Si tratta di punti che dimostrano da un lato la ferocia omicidiaria dei due imputati (ricordiamo che l’altro imputato, Nasaf Mircea ha scelto il rito ordinario ed è al momento sotto processo davanti alla Corte d’Assise di Roma) e dall’altro l’assenza di qualsiasi provocazione da parte di Alessandro, vittima indifesa, non essendo stata riconosciuta alcuna circostanza attenuante in favore dell’imputato.

Il nostro pensiero va ai familiari di Alessandro, seppur consapevoli che le sentenze, di qualunque segno esse siano, non possono comunque riportare in vita il loro caro”.

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