Quella originale ha proprietà nutritive e organolettiche ed è efficace contro il colesterolo, per questo l’Unione europea le ha attribuito il marchio d’origine IGP, Indicazione geografica protetta.
Ma non tutte quelle vendute come tali sono mele annurche campane.
A scoprirlo sono stati i Carabinieri Forestali della stazione di Guidonia Montecelio nel corso di un’ispezione all’interno del Centro Agroalimentare Romano di Setteville.
I militari hanno infatti individuato e sequestrato 236 chilogrammi di mele cascole spacciate per annurche e denunciato per frode in commercio un 47enne commerciante italiano, amministratore di una società di vendita di prodotti ortofrutticoli con sede presso il grande mercato di via della Tenuta del Cavaliere.
Secondo le prime informazioni raccolte dal quotidiano on line Tiburno.Tv, il blitz dei Forestali è scattato giovedì 14 novembre a seguito di una segnalazione giunta al Centro direzionale del Centro Agroalimentare Romano circa la vendita di mele “taroccate”.
Così, su autorizzazione di Cargest, i Carabinieri hanno ispezionato circa venti box adibiti alla vendita di mele annurche campane insieme agli addetti alla vigilanza del Centro Agroalimentare e ad un agronomo.
L’attenzione dei Forestali si è concentrata su 56 cassette di mele visibilmente ammalorate col marchio IGP che da un controllo sono risultate mele cascole anziché annurche.
Per questo il carico è stato sequestrato e il titolare dell’azienda denunciato alla Procura della Repubblica di Tivoli.
Durante il controllo all’interno dello stand di una multinazionale con sede in Piemonte i militari hanno inoltre individuato mele annurche con l’etichetta IGP non conforme: per questo è stata elevata una sanzione amministrativa di 2.800 euro.