GUIDONIA – Bogdan, l’aspirante ingegnere informatico diplomato con 100

Speciale Eccellenze Scolastiche - Il 18enne è uno degli 8 studenti più meritevoli dell'Istituto "Volta"

“I ragazzi di oggi crescono con i social, spesso agiscono emulando modelli sbagliati: rispetto e responsabilità vanno insegnati da piccoli”.

A parlare così è un ragazzo di appena 18 anni che si chiama Bogdan Marian Lodojinski, uno dei 7 studenti diplomati con 100 all’Istituto tecnico tecnologico “Alessandro Volta” di Guidonia.

L’ingresso dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Alessandro Volta” di Guidonia

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Nato a Tivoli il primo novembre 2006, Bogdan vive a Colle Fiorito di Guidonia col padre Marian, giardiniere, e la mamma Daniela, operaia, genitori di un’altra figlia 30enne.

 

Il 100 conquistato da Bogdan non ha stupito più di tanto compagni di classe e docenti della quinta F, tantomeno i familiari considerato che dalle elementari alle superiori ha sempre avuto una media dell’8 nonostante sia amante della palestra e delle uscite con gli amici.

Cosa rappresenta per te il 100?

“Per me il 100 rappresenta un traguardo al quale ambivo e per il quale mi sono impegnato molto, soprattutto nell’ultimo periodo scolastico”.

Puntavi al massimo dei voti? Te lo aspettavi?

“All’inizio dell’anno non mi interessava uscire con 100, puntavo solo a superare l’esame con un buon voto, ma guardando il mio andamento scolastico di quest’anno e degli scorsi mi sono accorto di avere un’opportunità concreta per raggiungere il massimo dei voti, così mi sono impegnato fino all’ultimo ed ero convinto di riuscirci”.

Se ti fossi diplomato con un voto inferiore?

“Se mi fossi diplomato con un voto inferiore in un primo momento ci sarebbe stato del rimorso, ma in fin dei conti sarei stato ugualmente felice per aver concluso un percorso importante della mia vita in maniera positiva”.

Ti sentivi abbastanza preparato per questo esame finale? Avevi ansia o eri tranquillo?

“Mi sono preparato molto per questo esame ed ero sicuro di eccellere.

Nonostante ciò, ho avuto molta ansia, ma sono riuscito a gestirla e a dare il meglio di me”.

Il tuo percorso di studi ti ha preparato a questo esame finale oppure avresti preferito che fosse diverso? Se sì, come?

“Il mio percorso di studi mi ha preparato molto bene per l’esame.

Mi ha aiutato a migliorare la mia esposizione e le mie argomentazioni grazie a varie esercitazioni svolte durante il triennio e agli argomenti affrontati nel modo giusto”.

Come è andato questo esame e quale traccia hai scelto?

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“L’esame è andato nel miglior modo possibile. Come traccia ho scelto la b2, ovvero quella sul rispetto, perché si tratta di un argomento delicato ed importante, che ad oggi purtroppo viene spesso a mancare”.

– Cosa pensi della modalità d’esame?

“Secondo me, la modalità d’esame è corretta, ma bisognerebbe attribuire più importanza al percorso di uno studente piuttosto che all’esame finale, perché non si può giudicare il valore di una persona soltanto da una prova finale”.

Per ottenere risultati simili, quante ore dedichi allo studio?

“Quest’anno ho dedicato parecchie ore allo studio, a volte anche giorni interi, ma questo ha reso più semplice la preparazione per l’esame finale”.

Come riesci a conciliare studio e vita sociale?

“Per bilanciare studio e vita sociale mi concedo dei giorni di totale riposo alternati a giorni di studio intensivo, in modo da poter dedicarmi anche ad altre attività oltre che alla scuola”.

Rifaresti la scelta dell’Istituto tecnico?

“Sì, sceglierei nuovamente l’istituto tecnico, perché è una strada che mi piace e che mi appassiona, perciò non mi sono mai pentito della mia scelta”.

Quali sono i tuoi hobby e interessi?

“Come hobby mi piace allenarmi, giocare ai videogiochi e da poco ho iniziato a leggere. I primi due mi permettono, oltre che a sfogarmi/rilassarmi, di socializzare sia dal vivo che attraverso internet, e la vedo una cosa molto importante. Il terzo mi permette di aumentare il mio bagaglio culturale”.

Hai scelto l’università?

Se sì, quale facoltà?

Se no, cosa farai dopo?

“Sì, ho scelto l’università. La facoltà che ho scelto è ingegneria informatica e automatica”.

Cosa sogni di fare da grande?

“Non ho sogni particolari per quando sarò grande, tutto ciò a cui punto è vivere una vita tranquilla e serena e realizzarmi, raggiungendo tutti i miei obiettivi”.

Vorresti rimanere in Italia o andare all’estero?

“Attualmente preferirei andare all’estero. Questa scelta è data dal fatto che fuori dall’Italia ci sono più opportunità lavorative e maggiori comfort rispetto a ciò che viene offerto qui”.

Secondo te il merito è premiato in Italia?

“Secondo me, ad oggi, il merito non è premiato a sufficienza in Italia.

Se così fosse, i giovani della mia età non sentirebbero il bisogno di emigrare per trovare migliori opportunità di carriera”.

Un tempo gli studenti con una media alta venivano chiamati secchioni e oggi nerd. Sei mai stato chiamato così? Ti senti un secchione e quale valenza dai al termine?

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“Per secchione io intendo una persona che non fa altro che stare in casa a studiare, lasciando poco spazio alla sua vita sociale. Non mi sono mai ritenuto un secchione e non sono mai stato chiamato così se non in modo ironico”.

Quanto è importante studiare? E perché?

“Studiare è importante per sviluppare una buona cultura e per crescere dal punto di vista personale, sviluppando le proprie idee e imparando ad essere oggettivi riguardo ad esse, ma non deve diventare un’ossessione e non deve andare a danneggiare la nostra vita sociale.

Bisogna saper dare spazio ad entrambe le cose”.

Sei sui social? Se sì, quanto tempo li usi?

“Sì, sono sui social, anche se ultimamente sto cercando di ridurne l’utilizzo il più possibile per concentrarmi sui miei obiettivi e per vivere quest’estate al meglio”.

Cosa ti rimane di più di questi anni di Volta? C’è un episodio o un professore che ricorderai e perché?

“Di questi anni al Volta mi rimarranno impressi alcuni professori, che sono stati in grado di darmi insegnamenti al di fuori dal contesto scolastico e hanno sempre supportato me e i miei compagni di classe, e di questo ne sarò sempre grato”.

Secondo un luogo comune diffuso sui Social, non è detto che il diplomato col massimo dei voti si realizzi nella vita più di uno studente medio.

Cosa ne pensi?

“E’ vero e lo penso anch’io. Il voto del diploma non stabilisce che tipo di persona sei e quanto vali, è soltanto un punto di partenza per il futuro, che dimostra l’impegno e la costanza avuta durante il percorso di studi”.

Quello appena concluso è stato l’anno della riforma del voto di condotta: bocciatura col 5 e debito formativo in caso di 6.

Secondo te la legge Valditara rafforza il concetto di responsabilità e rispetto nelle giovani generazioni?

E come?

“Secondo me la nuova legge sul voto di condotta non viene presa seriamente dalle nuove generazioni.

I ragazzi di oggi crescono con i social, e quindi emulano ciò che vedono su queste piattaforme senza neanche rendersene conto.

Il concetto di rispetto e responsabilità va insegnato già da piccoli, così nel momento in cui si cresce si inizia a capire il vero significato di questi valori”.

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