GUIDONIA - Il riscatto di Gaia: diplomata con 100 alla scuola serale

Speciale Eccellenze Scolastiche - La 26enne è l’unica col massimo dei voti al serale dell'Istituto "Olivieri": vuole diventare psicologa

Per 4 anni ha cambiato classe, istituto e città, fino a decidere di abbandonare gli studi per entrare nel mondo del lavoro.

Un mondo difficile senza il “pezzo di carta”.

Così Gaia Antonelli ha deciso di riscattarsi, rimettendosi sui libri, studiando per tre anni e raggiungendo l’obiettivo col massimo dei voti.

Gaia Antonelli ha sostenuto gli esami di Maturità all’Istituto professionale “Orazio Olivieri” di via Zambeccari a Guidonia

La 26enne di Palombara Sabina è l’unica studentessa diplomata con 100 al Corso serale da operatore socio-sanitario presso l’Istituto professionale “Orazio Olivieri” di Tivoli.

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Gaia Antonelli, 26enne di Palombara Sabina, l’unica diplomata con 100 al Corso Serale all’Istituto “Olivieri” di Tivoli-Guidonia

Nata a Tivoli il 29 marzo 1999, cresciuta a Palombara Sabina dove ha frequentato le scuole dell’obbligo e dove vive con la mamma Debora, impiegata alla Regione Lazio, il fratello maggiore Daniele e la sorella più piccola Giorgia, Gaia aveva iniziato le Superiori al Liceo Classico Socrate di Roma alla Garbatella e dopo due anni si era trasferita al Liceo Classico di Passo Corese.

A 18 anni la scelta di interrompere gli studi per cercare un lavoro: prima nella ristorazione, poi da Amazon.

E’ andata avanti così per quasi 5 anni, fino a quando Gaia ha deciso che era giunto il momento del riscatto.

Tre anni di studio all’Istituto Olivieri di Tivoli e due settimane fa l’esame di Maturità svolto nella sede del professionale in via Zambeccari a Guidonia. Risultato: diploma da 100/100esimi.

Cosa significa conquistare il diploma col massimo dei voti a 26 anni.

“È sicuramente un traguardo molto importante per me, lo definirei una sorta di riscatto personale.

È la conclusione perfetta di un bellissimo percorso”.

Da giovane alunna bocciata e ritirata a donna maturata con 100/100: la svolta di Gaia.

“Il mio percorso scolastico non è stato semplice.

Non riuscivo a frequentare le lezioni a causa di fortissimi mal di testa e fitte allo stomaco.

Dopo anni di incertezze e continue visite mediche ho scoperto che il problema aveva radici profonde. Il dolore fisico era conseguenza del trauma che avevo sofferto in seguito alla perdita di mio padre.

Ho fatto diversi tentativi, in diverse scuole, ma il risultato era sempre lo stesso: non riuscivo a frequentare né a studiare con costanza. Il giudizio dei compagni e, talvolta, perfino dei docenti mi feriva profondamente.

Pensavano che fingessi per non venire a lezione, perché non mi andava di studiare o semplicemente perché non ero all’altezza.

Quelle parole mi sono rimaste dentro per molto tempo e ho quasi finito per crederci.

Finalmente, però, adesso ho dimostrato a me stessa di aver sempre avuto le capacità necessarie a raggiungere i miei obbiettivi, ho avuto il mio riscatto”.

Chi e cosa ti ha convinta a tornare sui libri?

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“È una cosa che ho sempre voluto fare, avevo solo un po’ di paura per via dei miei trascorsi con l’ambiente scolastico.

Dopo aver fatto diverse esperienze, lavorative e di crescita, la scelta è venuta spontanea”.

Quale è stato l’impatto?

“Inizialmente ero preoccupata e non sapevo bene da dove iniziare, però ero determinata e per fortuna ho avuto ottime guide”.

– Che ambiente hai trovato?

“Frequentando il serale ho conosciuto persone meravigliose, ognuna con una storia da raccontare, tante simili alla mia e altre molto diverse e toccanti. Sono sempre stati tutti gentili e disponibili, a partire dai professori che ringrazio moltissimo e che porterò sempre nel cuore”.

Esiste ancora il pregiudizio sulla scuola serale?

“Bhe sì.

Molti pensano che non sia un percorso serio e che sia frequentato da persone poco raccomandabili o che puntano a prendere il diploma senza impegnarsi”.

E tu che ne pensi?

“Io penso che il serale venga incontro alle necessità di persone adulte che hanno molti impegni oltre alla scuola e sicuramente fornisce anche diverse agevolazioni.

Offre, però, tutti gli strumenti e l’attenzione necessari a studiare e comprendere le materie proposte.

L’impegno, la costanza e i risultati poi dipendono da ogni singolo individuo e dalle sue circostanze”.

– Puntavi al massimo dei voti?

Te lo aspettavi?

“Puntavo al massimo e speravo di ottenerlo, però ero molto nervosa e fino all’ultimo non pensavo che ce l’avrei fatta”.

Se ti fossi diplomata con un voto inferiore?

“Sarei stata comunque felice, magari non soddisfatta quanto lo sono adesso, però il risultato non toglie valore al percorso che ho fatto”.

Ti sentivi abbastanza preparata per questo esame finale?

Avevi ansia o eri tranquilla?

“Onestamente non mi sentivo affatto pronta, ho passato tutta la notte a studiare e la mattina dell’esame orale ero nervosissima”.

Quali sono state le materie in cui hai brillato?

“Inglese, Psicologia e Diritto”.

Per ottenere un simile risultato quante ore dedichi allo studio?

“Dipende dall’argomento e da quanto devo studiare, mi è capitato spesso di passare tutto il giorno sui libri”.

Come hai conciliato studio e vita sociale?

“Ho dato la priorità alla studio, in alcuni momenti è stato difficile, però sono felice di averlo fatto”.

Quali sono i tuoi hobby e interessi?

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“Mi piace molto leggere sia libri che fumetti, disegnare e guardare film”.

Dopo la Maturità c’è l’Università o l’ingresso nel mondo del lavoro?

Quale e perché?

“L’Università, in questo momento sto studiando per il test d’ingresso di Psicologia”.

Cosa sogni di fare da grande?

“In futuro mi piacerebbe proseguire gli studi e diventare Psicologa”.

Il tuo futuro è in Italia o all’estero?

“In questo momento mi vedo sempre in Italia, però non si sa mai”.

In Italia quanto premia il merito?

“Purtroppo in Italia il merito non viene sempre premiato e ottenere la posizione a cui aspiri è molto più facile con una “spintarella”, però in molti casi l’impegno porta ottimi risultati”.

Un tempo gli studenti con una media alta venivano chiamati secchioni e oggi nerd.

Sei mai stata chiamata così?

Ti senti una secchiona e quale valenza dai al termine?

“Mi è successo, ma sempre per gioco e mai con l’intenzione di ferire, in ogni caso lo prendo come un complimento perché significa che ho ottenuto buoni risultati”.

Secondo te quanto è importante studiare?

“Secondo me è molto importante, è essenziale per esercitare professioni fondamentali per il benessere comune e mantiene il cervello attivo e sano”.

Tanti giovani ambiscono a diventare influencer e personaggi Social: quale è la tua opinione sulla cosiddetta “strada più semplice”?

“Penso che ogni mestiere abbia le proprie complicazioni e probabilmente diventare Influencer, per quanto sia una strada più facile di altre, ha i suoi lati difficili.

Inoltre ci sono molti personaggi Social che presentano contenuti validi e utili per lo studio”.

Sei presente sui Social?

Quanto tempo dedichi ai Social durante una giornata e per fare cosa?

“Non sono molto presente sui social, non uso più Instagram, però spesso durante la giornata sto su Tik tok e Youtube.

Tante volte per distrazione, altre per ascoltare qualcosa mentre faccio le faccende e spesso per aiutarmi con lo studio”.

– Per il tuo diploma eccellente a chi devi dire grazie?

“Devo sicuramente ringraziare la mia famiglia, che mi ha sostenuto fin dal primo giorno, specialmente mia sorella che è stata con me a studiare tutta la notte prima degli esami.

Ringrazio il mio ragazzo e i miei amici per aver creduto in me e per aver sopportato tutte le mie ansie e paranoie. Infine, un grande ringraziamento va ai professori meravigliosi che ho avuto nel corso di questi tre anni e ai miei compagni di classe che mi hanno aiutato tantissimo e che non dimenticherò mai”.

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