Mircea Nasaf non uccise Alessandro Castellaccio.
Alessandro Castellaccio, il 40enne di Tivoli aggredito a calci in faccia in piazza Codro Benedetti
Lo ha stabilito oggi, martedì 30 settembre, la Corte di Assise di Roma nel processo di primo grado con rito ordinario celebrato nell’aula bunker del carcere di Rebibbia per la morte di Alessandro Castellaccio, il 40enne aggredito in piazza Codro Benedetti, nel Centro storico di Tivoli, deceduto dopo sei giorni di agonia il 25 giugno 2023 al policlinico “Umberto I” di Roma (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
La Corte presieduta da Antonella Capri ha assolto dall’accusa di omicidio volontario il 52enne romeno per non aver commesso il fatto, demolendo così l’impianto accusatorio della Procura di Tivoli.
Stamane nell’aula bunker di Roma, oltre all’imputato, erano presenti la mamma della vittima, Daniela Cola, tramite l’avvocato Francesco Fratini di Tivoli, insieme agli avvocati Tommaso Giustiniano e Fabio Frattini di Tivoli, rappresentanti di parte civile rispettivamente per la zia di Alessandro, Lucilla Cola, e la sorella Adele Castellaccio.
Mircea Nasaf Ion Voicu
Vale la pena ricordare che lo scorso 8 maggio, la Corte di Assise di Appello di Roma ha condannato a 10 anni e 8 mesi di reclusione per omicidio volontario Ion Voicu, il 35enne romeno imputato in concorso col connazionale Mircea Nasaf (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Secondo la ricostruzione della Procura di Tivoli, nel pomeriggio di domenica 18 giugno 2023 Alessandro Castellaccio era stato vittima di una vera e propria vendetta da parte di Voicu, Nasaf e di altre persone non identificate dai carabinieri.
Quel pomeriggio Alessandro mentre rincasava si era fermato in piazza Codro Benedetti, nei pressi dal “Baky Bar”, dove un gruppo di romeni beveva alcol e ascoltava musica a tutto volume.
Pare che Castellaccio abbia chiesto di abbassare il volume ma ne era nata una discussione, in particolare con Aurel C. un 42enne romeno risultato estraneo al pestaggio mortale.
Infatti nella colluttazione era stato Alessandro Castellaccio a colpire Aurel C. con un pugno al volto procurandogli la frattura scomposta delle ossa del naso e del setto nasale.
A quel punto, mentre il 40enne italiano si stava allontanando dalla piazza, si era scatenata la furia omicida.
Sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, Alessandro era stato raggiunto e circondato dagli aggressori e colpito alle spalle da un pugno sferrato con inaudita violenza alla tempia da parte di Ion Voicu.
Un pugno tanto violento da far stramazzare il 40enne italiano sul selciato a faccia avanti.
La Procura ipotizzava che a “completare l’opera” sarebbe stato Mircea Nasaf: a detta dei testimoni, il 51enne e il 35enne avrebbero colpito Castellaccio ripetutamente a calci, anche sul volto, quando già la vittima era a terra, priva di sensi e impossibilitata a difendersi.
Colpito brutalmente da calci al viso da un uomo “…come se tirasse un calcio ad un pallone… “, raccontarono i testimoni ai carabinieri.
A documentare la violenza furono i referti medici di Alessandro Castellaccio: frattura scomposta del condilo temporale destro; frattura del ramo mandibolare di sinistra; frattura delle ossa nasali; frattura della parete laterale del seno mascellare di sinistra; frattura della parete laterale dell’orbita di sinistra; abbondante quota di emorragia subaracnoidea diffusa bilateralmente.
Un massacro senza alcuna pietà.
Un massacro con un solo colpevole: nel processo di primo grado Mircea Nasaf è risultato innocente.
Le motivazioni della sentenza di oggi saranno depositate tra 60 giorni.