In primo grado gli fu concessa la possibilità di essere giudicato con un rito alternativo e di beneficiare dello sconto di un terzo della pena.
In secondo grado gli sono state riconosciute le circostanze attenuanti generiche.
MASSACRATO A CALCI IN FACCIA: LA CORTE D’APPELLO CONCEDE LO SCONTO A UNO DEGLI ASSASSINI
Alessandro Castellaccio detto “Sceriffo”, il 40enne di Tivoli morto dopo un pestaggio nel 2023
Così ieri, giovedì 8 maggio, la Corte di Assise di Appello di Roma ha condannato a 10 anni e 8 mesi di reclusione per omicidio volontario Ion Voicu, il 35enne romeno imputato in concorso col connazionale 51enne Mircea Nasaf per la morte di Alessandro Castellaccio, il 40enne di Tivoli aggredito in strada a calci in faccia il 18 giugno 2023 e deceduto il 25 giugno 2023 al policlinico “Umberto I” di Roma dopo sei giorni di agonia (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
La I Sezione della Corte di Assise di Appello di Roma presieduta da Vincenzo Gaetano Capozza ha riconosciuto Ion Voicu colpevole di omicidio volontario, respingendo le altre ipotesi di reato avanzate dai legali, gli avvocati Giuseppe Squitieri di Roma e Sandro Alimonti di Tivoli. Tuttavia la Corte ha concesso le attenuanti generiche all’imputato considerato il suo stato di incensuratezza e l’occupazione in regola da 15 anni in Italia, come richiesto dallo stesso Procuratore Generale della Corte d’Appello.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.
Mircea Nasaf Ion Voicu
IL PROCESSO DI PRIMO GRADO A TIVOLI: VOICU CONDANNATO A 14 ANNI E 8 MESI
Il 17 ottobre 2024 Ion Voicu era stato condannato a 14 anni e sei mesi di reclusione in primo grado dal Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Tivoli Raffaele Morelli.
Per l’operaio romeno la Procura di Tivoli aveva proposto una pena di 14 anni e 8 mesi, partendo da una base di 22 anni meno un terzo per la scelta del rito alternativo del giudizio abbreviato, mentre il giudice aveva ridotto la condanna di due mesi negando comunque a Ion Voicu le circostanze attenuanti generiche (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
LA REAZIONE DEGLI AVVOCATI DI PARTE CIVILE: “ATTENUANTI GENERICHE INCOMPRENSIBILI”
Ieri nell’aula della Corte di Assise di Appello di Roma, oltre all’imputato, erano presenti la mamma della vittima, Daniela Cola, tramite l’avvocato Francesco Fratini di Tivoli, insieme agli avvocati Tommaso Giustiniano e Fabio Frattini di Tivoli, rappresentanti di parte civile rispettivamente per la zia di Alessandro, Lucilla Cola, e la sorella Adele Castellaccio.
“Apprezziamo il fatto che non siano state accolte le principali censure mosse dalla difesa dell’imputato (in particolare quelle sull’omicidio preterintenzionale o sul concorso cd “anomalo”) – commentano gli avvocati di parte civile Fratini, Giustiniano e Frattini – Non comprendiamo le ragioni per le quali la corte ha inteso comunque riconoscere all’imputato le circostanze attenuanti generiche (con conseguente consistente riduzione di pena), ma è ovvio che dovremo attendere il deposito delle motivazioni prima di poter pronunciare qualsiasi più approfondito commento”.
L’AGGRESSIONE IN CENTRO: ALESSANDRO COLPITO A CALCI IN FACCIA COME SE FOSSE UN PALLONE
Colpito senza alcuna pietà mentre era in terra, stordito da un pugno alla tempia sferrato da Ion Voicu e impossibilitato a difendersi.
Una scarica di calci in faccia, come se fosse un pallone, una violenza talmente brutale da togliergli la vita ad opera di Mircea Nasaf.
Il pestaggio che determinò la morte di Alessandro Castellaccio è uno dei fatti di cronaca nera più cruenti degli ultimi anni a Tivoli.
Secondo la ricostruzione della Procura di Tivoli, nel pomeriggio di domenica 18 giugno 2023 Alessandro Castellaccio fu vittima di una vera e propria vendetta da parte di Voicu, Nasaf e di altre persone non identificate dai carabinieri.
Quel pomeriggio Alessandro mentre rincasava si era fermato in piazza Codro Benedetti, nei pressi dal “Baky Bar”, dove un gruppo di romeni beveva alcol e ascoltava musica a tutto volume.
Pare che Castellaccio abbia chiesto di abbassare il volume ma ne era nata una discussione, in particolare con Aurel C. un 42enne romeno risultato estraneo al pestaggio mortale. Infatti nella colluttazione era stato Alessandro Castellaccio a colpire Aurel C. con un pugno al volto procurandogli la frattura scomposta delle ossa del naso e del setto nasale.
A quel punto, mentre il 40enne italiano si stava allontanando dalla piazza, si era scatenata la furia omicida.
Sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, Alessandro era stato raggiunto e circondato dagli aggressori e colpito alle spalle da un pugno sferrato con inaudita violenza alla tempia da parte di Ion Voicu. Un pugno tanto violento da far stramazzare il 40enne italiano sul selciato a faccia avanti.
A “completare l’opera” sarebbe stato Mircea Nasaf, detto anche il “Legionario” per i suoi trascorsi in un’associazione di rievocazioni storiche: il 51enne e il 35enne hanno colpito Castellaccio ripetutamente a calci, anche sul volto, quando già la vittima era a terra, priva di sensi e impossibilitata a difendersi.
Colpito brutalmente da calci al viso da un uomo “…come se tirasse un calcio ad un pallone… “, hanno raccontato i testimoni ai carabinieri.
A documentare la violenza sono i referti medici di Alessandro Castellaccio: frattura scomposta del condilo temporale destro; frattura del ramo mandibolare di sinistra; frattura delle ossa nasali; frattura della parete laterale del seno mascellare di sinistra; frattura della parete laterale dell’orbita di sinistra; abbondante quota di emorragia subaracnoidea diffusa bilateralmente.
Un massacro senza alcuna pietà.