Hanno atteso per ore diventate giorni, due per l’esattezza, hanno sperato fino all’ultimo istante con il solo obiettivo di mantenere il proprio posto di lavoro, questi i pensieri degli operai nella piazza del Comune di Guidonia dalla mattina di lunedì 3 settembre.
GUARDA IL VIDEO – La situazione a Guidonia è tesa, la piazza urla contro il sindaco. Le parole non bastano, gli operai urlano: “Ci hai mandato a casa, noi domani non mangiamo!”
L’Amministrazione Comunale di Guidonia ha appena diffuso l’atteso comunicato in merito all’evoluzione della situazione cave.
È il secondo giorno di protesta a Guidonia e alle 20:30 ancora si attendono risposte in piazza. Il Polo Civico Guidonia Montecelio ha così commentato queste ore cruciali:
Sono stati i volontari della protezione civile Valle Aniene di Guidonia (VVAA) a darne notizia: in questo momento si sta verificando l’interruzione di energia elettrica nella zona di Guidonia per via di un cavo dell’alta tensione che si sarebbe staccato da un palo nella zona di Villalba.
Come anticipato stamattina qui, il sindaco di Guidonia Michel Barbet si è recato nella Capitale per discutere della situazione cave con il ministero del Lavoro.
Lo scorso marzo la caduta di due pini fu un vero dramma che è costato numerose conseguenze fisiche all’assistente Simona Iannilli, tuttora ricoverata, e al bambino disabile che aveva accompagnato al parco di Guidonia.
In merito allo sciopero-manifestazione in corso da ieri mattina, 3 settembre, il consigliere di Lega per Salvini Giovanna Ammaturo ha dichiarato: “La burocrazia si sa vuol sempre vincere anche se dall’altra parte ci sono 2500 padri di famiglia, in pratica 10.000 persone che vogliono vivere. Una politica pilatesca che indica la burocrazia quando si è intervistati e intanto si danneggia la Comunità. Nel contempo non si affrontano i problemi determinati da quei controlli (mancanti?) che nessuno fino ad oggi ha tirato fuori e che pure erano obblighi di Legge per i dirigenti Regionali ex Provincia e Comunali. Oggi pagano gli operai. No, noi della Lega diciamo: prima paghino i burocrati”.
Non un passo indietro per gli operai e gli imprenditori del settore estrattivo Tivoli-Guidonia impegnati dalla mattinata di ieri lunedì 3 settembre a portare avanti la battaglia per tenere in vita il settore.
Un’idea che ha alla base la condivisione per impare a coltivare vivendo il senso di comunità, questa la base di “Orto Fai da Noi”, Leroy Merlin.
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