Monterotondo – Comune in rosso di 3 milioni di euro. Bloccati tutti i pagamenti

I conti del Comune di Monterotondo sono in affanno e la situazione è molto, molto difficile. Il rischio è di rimanere, per usare un francesismo, con una “scarpa e una ciabatta” se è vero – come è vero – che il Comune è sotto di più di 3milioni di euro, nel cosiddetto disavanzo (ovvero la differenza) tra quello che incassa e quello che spende. Un rischio concreto per il futuro prossimo venturo, ma la realtà delle casse del Comune eretino è già difficile oggi, sia per chi è chiamato
a vigilare e far quadrare i conti, sia per la continuazione dei servizi e dell’attività dell’Ente, nonché per coloro che – da Palazzo Orsini – aspettano di essere pagati per lavori e prestazioni.
Per come siamo messi oggi il pericolo è di non riuscire a trovare le risorse per chiudere il bilancio di previsione 2014 e l’allarme lanciato dal settore finanziario e dei Revisori dei Conti del Comune di Monterotondo non lascia presagire niente di buono.
“La situazione contabile risulta tale da pregiudicare gli equilibri del bilancio di previsione 2014”, emerge dalla segnalazione prevista dalla legge sui conti comunali, ovvero un documento in mano al Collegio dei Revisori, al sindaco Mauro Alessandri, all’assessore al Bilancio Ruggero Ruggeri, alla dirigente del settore Laura Felici, al segretario e direttore generale del Comune e al presidente del Consiglio comunale Mario Seidita.
I numeri che vengono fuori dalla lettura delle carte contabili sono preoccupanti, perché parlano di un disavanzo – ovvero di una differenza algebrica tra quanto il Comune spende e quello che incassa – di più di 3milioni di euro. Colpa sicuramente dei mancati trasferimenti statali e delle continue trasformazioni di legge in tema di tributi locali, Imu, Tasi e quant’altro che rendono il lavoro dei politici e dei tecnici quasi impossibile. Ma Palazzo Orsini è letteralmente “sotto un treno” e far quadrare i conti è sempre più difficile. Difficile pagare i fornitori, le ditte e tutti coloro che devono prendere soldi dal Comune per prestazioni fornite o lavori svolti.
Nella Banca popolare del Lazio – che offre i servizi di Tesoreria del Comune – ci sono più di 930 mila euro di mandati di pagamento fermi e una montagna di soldi per le “liquidazioni di spesa” ferme nei cassetti del settore finanziario che non possono essere saldate. Una cifra, secondo quanto appreso da Tiburno, che supera i 2milioni e mezzo di euro. Ma oltre ai soldi che non ci sono e ai “buffi” con chi deve essere saldato perché le casse sono vuote, il vero problema sta nel fatto che i soldi da incassare e incassati sono pochi, a fronte di impegni di spesa molto superiori. D’altronde è difficilissimo, se non impossibile almeno per oggi, riuscire a trovare una quadra se gli accertamenti (ovvero quanto è stato effettivamente incassato dal Comune, insomma le entrate verificate) sono poco più di 130mila euro e le riscossioni di poco superiori al milioni e 300mila euro. Dall’altra parte, invece, gli impegni che il Comune ha assunto di pagare ammontano a più di 3milioni di euro e i pagamenti superano di gran lunga i 4milioni e mezzo. Tenere in piedi una situazione simile è molto, molto complicato. Lo spazio di manovra è praticamente zero, il fiato del Comune è cortissimo come quello di un ciclista dopo ore di corsa in salita.
Ricapitolando: congelate per mancanza di risorse ci sono oltre 3milioni e mezzo di euro di fatture, lavori e servizi da pagare e che non possono essere saldate più – ovviamente – altri 3milioni di impegni di spesa assunti dal Comune.
Cifre che confermano in maniera impietosa – come si legge nel documento – “La gravità della situazione di cassa”. Come uscirne? Di certo è che l’Amministrazione comunale, nella fase finale del suo mandato, sta spingendo per cercare di portare a casa il numero maggiore possibile di opere, rimaste in sospeso da tempo. Sarebbe un elenco lungo, ma di sicuro è un elenco che deve fare i conti col fatto che le casse del Comune non hanno più quei fondi in entrata indispensabili per l’operatività della macchina amministrativa.

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