Emergenza negli allevamenti della Asl RmG, torna l’incubo “lingua blu”

La malattia infettiva, contagiosa ma che non si trasmette all’uomo, colpisce i ruminanti, è ad eziologia virale ed è conosciuta anche con il nome di febbre catarrale dei piccoli ruminanti. Il nome “lingua blu” deriva dalla singolare cianosi della mucosa linguale osservata negli animali colpiti in modo più grave, che appunto porta alla colorazione del muscolo della bocca.

Il virus si trasmette esclusivamente attraverso le punture dei moscerini ematofagi del genere Culicoides, facilitato dal clima caldo – umido. La pecora è la specie più sensibile all’infezione e presenta sintomi clinici anche gravi. Bovini e caprini vengono infettati ma sono più resistenti e generalmente la malattia trascorre con sintomi lievi od assenti.
Il personale dei servizi veterinari della Asl RmG, coordinati dal dottor Giancalo Micarelli dell’Area Sanità Pubblica Veterinaria, è impegnato quotidianamente per adempiere alle apposite procedure. Quando vengono accertati casi di lingua blu, scattano controlli immediati e monitoraggi che arrivano a coinvolgere tutti gli allevamenti nel raggio di almeno quattro chilometri.
La diffusione del morbo provoca, oltre a situazioni di panico tra gli allevatori, danni economici e al patrimonio zoo tecnico locale per niente trascurabili.

m. c.

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