Secondo lo studio, nel momento stesso in cui apprende qualcosa di nuovo il nostro cervello si prepara subito a cancellarlo, in modo da fare spazio a nuovi ricordi. Questo meccanismo di “pulizia” si attiva in automatico e in futuro potrebbe essere potenziato grazie ai farmaci, per eliminare dalla memoria i ricordi associati ad eventi traumatici.
”Questa è la prima volta che si collega un circuito del cervello all’eliminazione attiva dei ricordi”, spiega Gross. Lavorando sul cervello dei topi, e in particolare sulla regione dell’ippocampo dove ha sede la memoria, i ricercatori hanno scoperto che le informazioni vi arrivano attraverso tre circuiti neurali, ovvero tre percorsi nervosi. Quella principale, che parte dalla regione del giro dentato, è fondamentale nella formazione della memoria: se viene bloccata durante la fase dell’apprendimento, impedisce l’immagazzinamento di nuovi ricordi.
Poici sono le altre due strade secondarie, che servono a recuperare le informazioni già immagazzinate nella memoria e ad indebolire e cancellare la memoria del ricordo appena formato lungo il circuito principale. Questo meccanismo automatico di pulizia potrebbe essere legato al fatto che “il cervello ha uno spazio di memoria limitato – affermano i ricercatori – così durante l’apprendimento si rende necessario indebolire alcune connessioni per fare spazio ad altre. Per imparare nuove cose, bisogna dimenticarne altre più vecchie”.