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I militari hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Tivoli, Alberto Cisterna, su richiesta del sostituto procuratoredella Repubblica di Tivoli, Giuseppe Mimmo, al termine delle indagini, sviluppatasi nell’arco temporale febbraio-marzo 2016.
In particolare, i militari dell’Arma alle prime luci dell’alba del 16 febbraio venivano inviati dalla Centrale Operativa del Comando Provinciale di Roma presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Sandro Pertini ove, poco prima, era giunto il Ciprelli con una ferita d’arma da fuoco all’avambraccio sinistro. Sin dai primi contatti la vittima assumeva un atteggiamento assolutamente non collaborativo.
A seguito di un’attenta analisi dei tabulati telefonici nonché delle immagini di videosorveglianza di un’ampia area di interesse, si sono riusciti a ricostruire tutti i movimenti della vittima nelle ore antecedenti al ferimento, identificando chi lo aveva accompagnato in ospedale, il luogo ove era avvenuto l’agguato, ossia Guidonia Montecelio, località Collefiorito, e soprattutto l’autore dello stesso.
In tal modo è stato possibile ricostruire il diabolico piano attuato dall’arrestato, con il quale la vittima, a cui era legato da un vecchio rapporto di conoscenza deterioratosi negli ultimi tempi per motivi strettamente personali, nelle ore precedenti all’evento, aveva avuto un’animosa lite via “sms” per futili motivi. Dopo aver esasperato il Ciprelli con un crescendo di insulti e minacce via “sms”, lo induceva a recarsi sotto la propria abitazione ove gli sparava un colpo d’arma da fuoco in direzione del torace che veniva fortunatamente deviato dall’avambraccio sinistro.
L’arrestato è stato tradotto presso il carcere di Rebibbia a disposizione dell’Autorità giudiziaria.