VIDEO Monterotondo – Incendiò negozio di cannabis legale: identificato l’autore

Le prove raccolte dai militari hanno restituito il profilo di un 21enne del posto già noto alle forze dell’ordine per precedenti di spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, negli indizi raccolti dai carabinieri, nelle registrazioni delle telecamere del centro storico si vede il ragazzo che appicca il fuoco con liquido infiammabile davanti alla porta di ingresso del locale di via Nazario Sauro. 

 

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A due giorni dall’accaduto, raggiunto dai carabinieri, il giovane presentava ustioni al labbro superiore compatibili con la fiammata.

Il motivo? I carabinieri hanno spiegato che l’obiettivo era danneggiare l’attività poiché “Intralciava la sua attività di spaccio proprio in quella zona”. 

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La zona del centro storico è infatti preda dello spaccio nonostante i ripetuti controlli e arresti dei carabinieri che solo negli ultimi sei mesi al Largo Pincetto hanno arrestato ben 14 persone, segnalato alla Prefettura cinque consumatori e sequestrato in totale 37 grammi di cocaina, 950 grammi di hashish, 400 grammi di marijuana e 1 kg di MDMA.

Infatti nelle stesse attività, lo scorso 26 aprile il Tribunale di Tivoli ha emesso sentenza di condanna a 12 anni di reclusione ciascuono nei confronti di C.O. e A.A., entrambi di Monterotondo, ritenuti responsabili di tentato omicidio aggravato in concorso ai danni di un giovane cittadino albanese nella notte del 31 maggio dell’anno scorso. I fatti, si svolsero in via Cilento, e i sicari esplosero sei colpi 

Nell’occorso, il giovane fu colpito da un solo colpo alla regione sovra-pubica, riportando un’importante lesione al bacino.

I successivi approfondimenti investigativi consentirono di accertare il movente dell’agguato nel mancato pagamento di un debito di droga, contratto dal coinquilino dei due fratelli.

I due furono arrestati dai Carabinieri di Monterotondo, coordinati dalla Procura di Tivoli, il 28 giugno 2017, riuscendo a stroncare sul nascere il “gruppo”, che venne definito dal GIP “in allarmante progressione criminale” e che aveva la sua base di spaccio tra il centro storico e il parco “Omni” di Monterotondo.

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