Roberta Fontana di 46 anni, residente a Roma, sposata, con due figli, è impiegata presso un’organizzazione umanitaria che si occupa di aiutare la popolazioni colpite da guerra e povertà.
Dove lavora esattamente?
Lavoro per la World Food Programme con sede a Roma.
E’ l’agenzia delle Nazioni Unite per il “programma alimentare”che opera in prima linea in oltre 78 Paesi del mondo per combattere la fame e la malnutrizione.
Di che cosa si occupa questa organizzazione?
Gli obiettivi principali sono quelli di aiutare le popolazioni povere che non riescono a trovare o produrre cibo per le proprie famiglie fornendo loro i mezzi adeguati per procurarselo, senza dover dipendere dagli aiuti umanitari, ma aiutandole a sviluppare un’agricoltura nel rispetto dell’ambiente.
In che cosa consiste il suo lavoro?
Ogni giorno nel nostro ufficio gestiamo le emergenze alimentari: io tratto la farina fortificata, che mando in Palestina, Siria, Tajikistan, Yemen e Iraq. Ci sono delle caratteristiche che la farina deve avere, in base anche alle esigenze dei Paesi dove viene inviata. Ogni settimana, attraverso delle gare, scelgo i fornitori che ci offrono il prodotto con i giusti requisiti ad un prezzo congruo.
E mai stata in uno di questi luoghi?
Sì, ultimamente sono andata per un training in Sud Africa, a Johannesburg, per conoscere meglio i rischi che comporta il cibo quando non è mantenuto correttamente. Rischi chimici, biologici, fisici e allergizzanti. Un’esperienza lavorativa importante che mi ha arricchita anche umanamente
Le piace il suo lavoro?
Moltissimo, sono felice di poter contribuire con il mio lavoro a rendere la vita migliore a tante donne e bambini, affinché essi possano crescere e non morire di fame.
Noemi Fontana V A
I.C. G.Garibaldi di Setteville