Italia di oggi: vulnerabile ma con un pizzico di fiducia

Ecco l’istantanea del Rapporto annuale dell’Istat, tra crollo del Pil e speranza per il futuro

Un’Italia vulnerabile, incerta, ma che fa affidamento su quel pizzico di fiducia che non l’ha mai abbandonata: è così l’istantanea delineata dall’Istat nel suo Rapporto annuale, presentato oggi a Montecitorio.

La situazione è complessa e al rallentamento congiunturale del 2019 si è sovrapposto l’impatto della crisi sanitaria e, nel primo trimestre, il Pil ha segnato un crollo congiunturale del 5,3%. E poi ci sono altri segnali: inflazione negativa, calo degli occupati, marcata diminuzione della forza lavoro e caduta del tasso di attività. Eppure, in questo 2020 segnato da un forte calo dell’attività economica, si “avvista” una prima risalita di fiducia.

L’Istituto nazionale di statistica rimarca tutta la fragilità di tante imprese alla ricerca della liquidità svaporata (e non solo per il Covid), che tuttavia hanno reazioni positive nel procedere avanti. Un segno distintivo del Paese nella fase del lockdown, evidenzia l’Istat, è stato quello di forte coesione e di attenzione alle regole, con un senso civico nella maggior parte dei casi che poteva non essere scontato.
Tra i dati significativi, l’idea che il Pil, dopo una flessione ulteriore nel secondo trimestre, possa aumentare alla fine dell’anno: dalla caduta dell’8,3%, in quel periodo ci potrebbe essere una crescita significativa che porterebbe il prodotto interno lordo a +4,6%.

Il Rapporto rimarca la grave crisi del servizio sanitario nazionale, gravato da troppi tagli, e la necessità di portare avanti iniziative e manovre per non disperdere ulteriormente competenze e professionalità.

Cresce la disuguaglianza sociale, soprattutto i più giovani, nel post Covid, vedono diminuire ancora le probabilità di trovare un lavoro e di un’ascesa sociale. Il divario sta diventando più marcato tra i “garantiti”, quelli che un’attività ce l’hanno e possono anche portarla avanti in smart working, e chi rimane un fantasma, privato di qualsiasi dignità, anche quella di fornire un pc e una connessione internet adeguata ai propri figli.

 

 

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