Monterotondo – Al lavoro, ogni giorno dell’anno, per i diritti delle donne

L’ultimo impegno in ordine cronologico, ma che sicuramente ricopre un’importanza fondamentale per la tutela delle donne vittime di violenza, è l'avviamento di una Casa Rifugio, progetto finanziato dalla Regione Lazio e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità.

Non restare indifferenti davanti alla brutalità e la drammaticità degli episodi di femminicidio, contrastare e combattere le molteplici forme in cui la violenza sulle donne si manifesta: stalking, cyber-violenza, violenze verbali, psicologiche e fisiche.

Questi sono solo alcuni degli impegni assunti dall’Amministrazione comunale a partire già dalla fine del 2018, data in cui fu dedicato un Consiglio Comunale straordinario al tema delle violenza di genere. Da allora l’impegno è stato costante, e in quest’anno e mezzo di consiliatura, la Giunta Varone ha messo in campo tante azioni volte al contrasto della violenza nei confronti delle donne.

«Per Monterotondo, Città della Culturaafferma il Sindaco Riccardo Varoneè stato quasi naturale promuovere un cambiamento comportamentale, attraverso il ruolo propulsivo dell’Amministrazione, che si traducesse sia in azioni di contrasto alle discriminazioni di genere sia in azioni di valorizzazione delle differenze, solo modificando gli stereotipi troppo radicati nella nostra società possiamo dare avvio a un vero cambiamento. Per questo a febbraio il Consiglio Comunale ha votato una mozione che impegna tutti gli amministratori, me per primo, a declinare gli atti comunali secondo il genere, è infatti partendo da un linguaggio appropriato che si possono sconfiggere quegli stereotipi che costituiscono il terreno fertile in cui la violenza cresce».

L’8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, avrebbe dovuto tenersi il “WeRosa”, l’evento organizzato dall’UPE, in collaborazione con il Comune di Monterotondo e la Fondazione ICM, una tre giorni in cui 30 associazioni del territorio avevano pensato di proporre 48 eventi, in 16 location diverse, grazie al prezioso aiuto di 150 volontari tra soci UPE e studenti dell’IIS Angelo Frammartino. Manifestazione saltata a causa dell’epidemia da nuovo Coronavirus ma che sarà nuovamente programmata non appena ci lasceremo alle spalle questo brutto momento.

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«Il “WeRosa” era e spero possa essere il tributo della città di Monterotondo alla Donna, alla figura femminile – dichiara ancora il Sindaco Riccardo Varone – per ricordare la donna nelle conquiste sociali, economiche e politiche, ma anche, purtroppo, per sottolineare le discriminazioni e le violenze di cui continua a essere vittima in ogni parte del mondo. Sono certo che l’Upe, con l’immancabile sostegno dell’Assessora alla Cultura Marianna Valenti, che ringrazio per quanto fatto fin ora, saprà ripetere l’eccellente lavoro di coordinamento, coinvolgendo tutte le associazioni culturali o che producono cultura sul territorio, così da poter proporre alla città questa rassegna, capace di descrivere la centralità della figura e del ruolo della Donna attraverso varie interpretazioni artistiche e diverse forme espressive».

A luglio è stata inaugurata, su via Salaria, l’opera “Lui e lei” dell’artista Andrea Gandini: due sculture che rappresentano, in una sorta di Giano Bifronte, l’immagine violenta dell’uomo che esercita una sopraffazione nei confronti delle donne. Poi ancora la terza panchina rossa, dopo quelle installate rispettivamente in Passeggiata Valerio Nobili e all’interno del Parco degli Eucalipti, è stata la volta del Parco Arcobaleno, impreziosito dall’opera di Pietra Barrasso. Le azioni concrete di sostegno alle donne non si fermano alle manifestazioni artistiche. L’Amministrazione comunale, infatti, ha supportato le attività dello sportello antiviolenza che ha operato via skype e telefonicamente durante il lockdown e che continua a dare sostegno alle donne vittime di violenza durante tutto l’anno, grazie al prezioso lavoro della Casa delle case. Non sono di secondaria importanza e meritano una citazione particolare, i tanti progetti di integrazione portati avanti dalle cooperative sociali e dalle associazioni del territorio.

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L’ultimo impegno in ordine cronologico, ma che sicuramente ricopre un’importanza fondamentale per la tutela delle donne vittime di violenza, è l’avviamento di una Casa Rifugio, progetto finanziato dalla Regione Lazio e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità. Un luogo dove le donne che scappano dalla violenza familiare, possano trovare protezione e accoglienza sia per loro che per i propri figli. Un servizio vitale e necessario in una comunità attenta alle persone più fragili. Molto c’è da fare e molto si farà, il lavoro continua per tutto l’anno. Celebrare il 25 novembre serve a ribadire con ancora più forza che la comunità di Monterotondo, il Sindaco insieme a tutti gli assessori e le assessore, i consiglieri e le consigliere saranno sempre al fianco dei più deboli, a garanzia dei diritti di tutti e di tutte.

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