Fns Cisl Lazio con un comunicato manifesta il suo disappunto sulla situazione vaccini
“Incomprensibile è la scelta che la Polizia Penitenziaria del Lazio, diversamente a quanto previsto ed in atto con altre Forze Armate e di Polizia i quali hanno già iniziato dal 15 Febraio 2021 le vaccinazioni anti Sars-Cov-2 risulta essere stata esclusa in tali vaccinazioni ed , addirittura, inserita nella Fase 3/4 – cioè dopo il 15 Marzo –
Parrebbe , altresì, che la scelta cadrebbe sul vaccino Johnson & Johnson in quanto somministrabile in un’unica dose.
Non si comprendono, comunque, i motivi di tale inserimento nelle fasi sopra citate , considerato, che le carceri non sono diverse dalle strutture RSA e , quindi, necessario sarebbe stato dare la priorità nella campagna vaccinale sia al personale , tutto , che espleta lavoro nelle carceri ed, anche, ai detenuti stessi.
Negli ultimi giorni registriamo un aumento dei casi tra il personale , solo per fare degli esempi a Frosinone il dato è di 08 unità di Polizia Penitenziaria, a Rieti, invece,0 4 unità senza contare le altre poste in quarantena.
Per il personale che lavora nelle carceri sarebbe stato opportuno effettuare Tamponi, ongi 15 giorni, cosi come avviene per altri , pure in questo non si è inclusi.
Attualmente nella regione lazio vi sono circa 35 detenuti positivi, 22 personale d Polizia Penitenziaria.
Per la Fns Cisl Lazio occorre, in questi tempi, più attenzione alle carceri ed al personale tutto che vi lavora, cosi anche per i detenuti, perchè le scelte assunte sin ad oggi ci lasciano alquanto perplessi perchè pare esserci di fatto un distanziamento tra l’esterno e le realtà penitenziarie.”