La “strana storia” di San Gregorio da Sassola

Questa fantastica location si trova al centro di controversie tra le nobili famiglie romane, vicine alla corte pontificia, incessantemente in lotta tra loro per ottenere il possesso dei territori confinanti con la Città Eterna

Uno dei luoghi più suggestivi del nord est è senza dubbio San Gregorio da Sassola. Le sue radici risalgono all’antichissima città di Efula (200 a.C.) e durante il periodo, gli abitanti del borgo tentano invano di opporsi ai tentativi di conquista provenienti dall’esterno. Nei secoli successivi questa fantastica location si trova al centro di controversie tra le nobili famiglie romane, vicine alla corte pontificia, incessantemente in lotta tra loro per ottenere il possesso dei territori confinanti con la Città Eterna. La storia del feudo Castel San Gregorio resta sempre collegata con quella delle famiglie romane fino all’unità del Paese quando muta la denominazione in San Gregorio da Sassola. Tale cambiamento viene approvato dagli studi del gesuita Atanasio Kircher, il quale giunge alla conclusione che nel territorio di San Gregorio, in passato era presente l’antica cittadina di Saxula, appartenente agli Equi e distrutta dai romani nel 353 a.C.. L’ipotesi di Kircher, tuttavia si rivela errata, in quanto numerosi studiosi, affermano che l’identificazione di San Gregorio con Sassola è sbagliata. Alle altre voci che smentiscono la veridicità di ciò che è stato sostenuto dallo storico gesuita, si aggiunge anche quella del docente della Sapienza Fulvio Cairoli Giuliani, nel 1966. San Gregorio da Sassola ha una particolarità: in posizione opposta al borgo medievale, sulla collina, c’è un borghetto barocco voluto dal cardinale Carlo Pio di Savoia per ripopolare il paese che era stato decimato dalla peste del 1656.

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