La donna che aveva rifiutato il trattamento vaccinale perché sperimentale era ricorsa per rigettare la sentenza di sospensione ma il tribunale le ha dato torto
“Misura adeguata e proporzionata”. È successo a Terni. L’infermiera addetta all’assistenza di persone disabili resta a casa. Così ha comminato il giudice che si è visto sottoporre l’impugnazione della direttiva di allontanamento dal lavoro da parte dei suoi dirigenti sanitari perché ricusava la vaccinazione. La donna è così rimasta senza stipendio, oltre che senza attività, per il suo scetticismo nei confronti dei livelli di elaborazione coi quali si è arrivati a produrre i vaccini oggi a disposizione. Essendo sperimentali ha ritenuto di opporre per la propria autotutela. L’argomentazione non è stata sufficiente per il giudice che ha confermato la sospensione.