Vaccini, il connubio perfetto

L’Organizzazione Mondiale della Sanità concorre al dibattito sul dispositivo migliore contro il Covid ma in fase ancora di piena gestione del fenomeno potevamo farne a meno

 

In cerca del giusto mix. Come se fosse un aperitivo. Come se non ci fossero sufficienti problemi nel convincere gli scettici, i dubbiosi, i puristi … Interviene anche l’OMS. Ebbene, proprio loro che in piena esplosione pandemica non riuscivano a far altro di meglio che consigliare come lavarsi bene le mani. La struttura sanitaria più importante del mondo, ma per il suo impatto scarso anche la più inutile, dice la sua sulle mescolanze tra prima e seconda dose. Il tema è stato affrontato insistentemente dai virologi di tutto il mondo per convincere anche l’OMS a dire la sua. Ebbene, Astra Zeneca più un vaccino a Rna (Pfizer e Moderna) consiste nella risposta migliore. Le alternative sono due Astra Zeneca, ma anche la prima un vaccino a Rna, prima, e Astra Zeneca, dopo, immunizzano meno. Così come la doppia dose a Rna. Ipse dixit.

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Sempre l’OMS precisa però che la soluzione eterologa va adottata sempre e solo per motivi pratici, dovuti alle disponibilità reali di vaccini. La precisazione è dovuta perché il campione dei casi analizzati è sempre limitato. E allora non si capisce il motivo per cui parlarne, tanto più da parte di un organo autorevole, referenziale, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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