Incentivi per gli studi professionali aggregati del Lazio

Prima iniziativa in Italia, destinati fondi per 900.000 euro

Per la prima volta in Italia verrà premiata l’aggregazione degli studi professionali. L’iniziativa è della Regione Lazio. Nel Collegato al bilancio della Pisana è stata approvata la norma per il sostegno e la promozione dell’esercizio in forma associata e societaria delle attività professionali, come gli avvocati, i commercialisti, consulenti del lavoro, geologi etc. “E’ la prima disciplina specifica in Italia che si occupa in concreto del sostegno all’associazionismo tra professionisti anche di categorie diverse con un importante investimento di 900 mila euro per il triennio 2021-2023”, ha commentato Antonino Galletti, presidente dell’Ordine degli avvocati di Roma”. Si tratta di un risultato importante, frutto delle sollecitazioni e della costante interlocuzione col mondo ordinistico, che arriva dopo un percorso iniziato con l’approvazione di una mozione della quale è stata promotrice l‘avvocato e consigliera regionale Eleonora MattiaPresidente IX Commissione Regionale (Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio), che aggiunge un tassello importante al quadro di norme e strumenti che la Regione ha introdotto in questi anni per sostente i liberi professionisti, una categoria che nel Lazio rappresenta oltre 200 mila donne e uomini”, ha concluso Galletti.

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La disciplina regionale approvata prevede un Piano di interventi per la promozione dell’esercizio in forma societaria e associata delle attività professionali con l’obiettivo di favorire l’offerta di prestazioni qualificate e differenziate, nonché lo sviluppo della competitività territoriale.

Nel 2019, con la L. R. n. 6/ 2019 in materia di equo compenso, la Regione Lazio era intervenuta in difesa della dignità del lavoro autonomo e per la valorizzazione delle competenze nella libera professione.  Più recentemente – con l’approvazione della L. R. 7/2021 in materia di parità salariale – è stato previsto un focus specifico per le libere professioniste, tra le più colpite dai divari salariali, stabilendo, tra le altre misure, il principio dell’equilibrio di genere nell’affidamento di incarichi esterni da parte della Regione.  Con la disciplina da ultimo approvata la Regione Lazio si pone come modello di riferimento nell’impegno al fianco della libera professione anche alla luce del forte impatto che la recente crisi ha avuto sulla categoria, aumentando, tra le altre cose, il gap generazionale e quello di genere.   Tra i più colpiti dagli effetti della pandemia sul mercato del lavoro sono proprio i lavoratori autonomi, in particolare i giovani che si affacciano alla professione e le donne che già vivevano una condizione di strutturale disparità rispetto ai colleghi.  “Il rilancio dell’avvocatura e, più in generale delle professioni”, ha specificato Galletti, “non può che passare attraverso l’aggregazione tra professionisti e finalmente, dopo tanti dibattiti e promesse, è stato offerto dal legislatore regionale un segnale concreto che speriamo possa raccogliere in futuro anche maggiori contributi e soprattutto possa sollecitare interventi di maggiore impatto anche da parte del legislatore nazionale”.

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