Il “giallo” dei giornalisti scomparsi in Libano

Il due settembre del 1980 Graziella De Palo ed Italo Toni spariscono nel paese dei cedri     

Un tempo non molto lontano era consuetudine considerare il Libano la Svizzera del Medioriente, fino a quando sul finire del Secolo Breve la guerra non ha distrutto un luogo davvero unico. La Beirut degli anni Ottanta non era certo una zona pacifica all’interno della quale erano costretti a muoversi i cronisti, spediti in un luogo molto lontano per raccontare l’attualità. Fra OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina il presidente è Yasser Arafat) ed Al-Fatah(organizzazione politica e paramilitare) si muovono due giornalisti italiani: Graziella De Palo ed Italo Toni. I due coraggiosi reporter comunicano di volersi recare nel sud del Libano e di avvertire l’ambasciata, se entro tre giorni non fanno ritorno. Graziella De Palo ed Italo Toni, purtroppo, non torneranno più a casa. Il governo italiano si mette in azione senza successo fra presunti rapitori, affiliati alla P2 mandati a Beirut e verità nascoste. La scomparsa  dei due giornalisti potrebbe essere legata all’inchiesta che Graziella De Palo stava conducendo sulla strage di Bologna. Secondo il fratello, la giornalista, seguiva la “pista libanese”, un depistaggio volto a scaricare le responsabilità della strage verso i falangisti cristiano maroniti.

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FGI

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