Oneri di sistema
Il Governo è al lavoro per fronteggiare il rincaro delle bollette dovuto alla crisi internazionale dei mercati energetici.
Nel periodo pre-Covid gli italiani hanno versato 52,5 miliardi di euro per le bollette elettriche. Si è trattato di una spesa a carico di famiglie e imprese pari al 3% del prodotto interno lordo, nel 2019. Di questa somma, circa metà è dovuta al prezzo della materia prima energetica; ci sono poi oneri legati ai costi commerciali e di distribuzione, quindi il peso delle imposte indirette, mentre l’ultimo 20% del valore della bolletta è rappresentato dai cosiddetti “oneri di sistema”.
L’anno scorso quasi un terzo del costo dell’elettricità sostenuto dagli italiani, 14,2 miliardi, ha finanziato in gran parte le attività pubbliche — “di sistema”, appunto — estranee ai consumi domestici o alle attività aziendali.
Per far fronte alla situazione, l’esecutivo sta lavorando su due livelli: limitare gli aumenti previsti ad ottobre (30% per l’elettricità, 40% per il gas) riducendo proprio gli oneri di sistema con l’utilizzo di 3 miliardi provenienti da quello che le imprese versano per le quote di emissione di Co2.
Sul tavolo anche le ipotesi di ridurre l’Iva sulle bollette e di allargare il bonus elettrico, un aiuto che oggi esiste per le famiglie numerose con redditi fino a 20 mila euro.
Più in generale occorrerebbe ridurre la dipendenza energetica del nostro Paese portando le rinnovabili dall’attuale 35% al 70% nei prossimi dieci anni.