Il Covid ha stravolto tutti i riferimenti di socializzazione

Ampio dibattito quello sulla comunicazione e sull’uso dei nuovi mezzi, una delle problematiche più sentite emerse dagli sportelli d’ascolto nelle scuole nell’ambito del progetto l’Atelier Koine

Tante le scuole del Nord-Est coinvolte nel progetto

La pandemia ha radicamento modificato i comportamenti dei giovani – spiega Mimosa Rizzoni, una delle professioniste impegnate nel progetto d’ascolto messo in campo nelle scuole di Lazio e Sicilia dal progetto l’Atelier Koine, che vede come ente capofila la coop ‘La Lanterna di Diogene’. -. Oggi attraverso i social possono farsi conoscere per quello che vorrebbero essere e non per quello che sono. Sperimentano amori e amicizie in termini non reali. Digitalizzando e sterilizzando le relazioni però i ragazzi non sperimentano più molte gamme di sensazioni, anche negative, importantissime per creare un bagaglio di sfumature e sensibilità che li aiuterà nella vita. Spesso chiediamo ai ragazzi come si sentano e le loro risposte sono sempre ‘bene o male’. Non conoscono tutta una serie di sensazioni intermedie che facciano loro comprendere realmente cosa provano.

Dunque il Covid ha stravolto tutti i riferimenti di socializzazione. Il distanziamento ha amplificato l’uso di dispositivi elettronici e social media, soprattutto nei ragazzi. Sembrano ormai essere il loro unico strumento di comunicazione con il mondo esterno. Una nuova forma di aggregazione sociale. È una delle problematiche più ricorrenti che emergono dagli sportelli d’ascolto nelle scuole.

In tal senso lo sportello di ascolto può agire sotto due punti di vista – sottolinea la dottoressa Rizzoni -. Il primo è quello di comprendere noi in primis e in secondo luogo insieme a famiglie e corpo docente un nuovo concetto di interazione che i giovani stanno sperimentando e che noi invece ignoriamo totalmente. In secondo luogo sono spazi dove possiamo tendere loro la mano per far capire ai giovani chi sono realmente e cosa vogliono essere nella vita reale, nel futuro, attraverso modelli concreti e strutturati e non interattivi. Un modo per ricucire la trama relazionale reale e favorire l’acquisizione di una maggiore consapevolezza rispetto ai propri pensieri, vissuti e dei comportamenti messi in atto”.

Gli Istituti coinvolti

Sono coinvolti nel progetto gli Istituti Comprensivi Statali “Raffaello Giovagnoli”, “Loredana Campanari” e “Bruno Buozzi” di Monterotondo. Il Liceo Statale “Gaio Valerio Catullo” e il Liceo Scientifico “G.Peano” di Monterotondo. Gli Istituti Comprensivi “Città Dei Bambini” e “Paribeni 10” di Mentana, “Sandro Pertini” di Fonte Nuova e “Pirandello” di Fonte Nuova, l’Ipsar “Alcide De Gasperi” di Palombara Sabina. Gli Istituti Comprensivi “Eugenio Pertini” di Trapani, “Giovanni XXIII” di Terrasini, “Vittorio Alfieri” di Crotone. Il Liceo Classico Statale “Pitagora” di Crotone e l’Università degli studi di Bari ‘Aldo Moro’ Dipartimento di Scienze Politiche.

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