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Lavoro: aumenta l’occupazione nel terzo trimestre dell’anno (sul trimestre precedente)

Ma si tratta soprattutto di contratti a tempo determinato, mentre sono in calo i lavoratori autonomi

Nel terzo trimestre dell’anno, rispetto al precedente e anche sullo stesso periodo del 2020, cresce l’occupazione. Rispettivamente i lavoratori risultano +121mila e +505mila. Sono i dati della nota trimestrale congiunta sull’andamento dell’occupazione derivanti dalle informazioni di ministero del lavoro, Istat, Inps, Inail, Anpal. Su base annua, prosegue l’aumento delle posizioni lavorative a tempo indeterminato, seppur in rallentamento, perché è soprattutto la dinamica delle posizioni a tempo determinato a risultare decisamente positiva: si tratta di contratti anche a brevissima durata. Infatti, un contratto a termine su tre dura meno di un mese, quasi due su tre non superano i 6 mesi mentre solo lo 0,6% supera l’anno.

Inoltre, dopo il calo ininterrotto dal primo trimestre del 2019 al terzo del 2020 e l’avvio della ripresa a partire dal quarto 2020, nel terzo trimestre 2021 il numero dei lavoratori in somministrazione presenta una nuova forte crescita portandosi a 464 mila unità (+105 mila, +29,3% nei dati Inps-Uniemens rispetto al terzo trimestre 2020). Anche il numero dei lavoratori a chiamata o intermittenti, sebbene a ritmi meno intensi dello scorso trimestre, continua a salire in modo sostenuto (+24 mila, +10,8% rispetto al corrispondente trimestre del 2020 nei dati Inps-Uniemens) attestandosi a 244 mila unità (sorge spontanea la domanda: ma che crescita è, se la sicurezza del lavoro è decisamente latitante, visti i dati?).

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Diminuisce invece il lavoro indipendente, sia in termini congiunturali (-35 mila occupati, -0,7%) sia su base annua (-80 mila occupati, -1,6%).

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