Tivoli, il nuovo Hub vaccinale al Palasport fa storcere il naso agli sportivi. Gavazzi: “Indignati per questa scelta”

L'ex hockeista di Tivoli: "Ben vengano nuovi hub, ma ciò non deve significare sacrificare lo sport"

di Valerio De Benedetti
Nella mattinata di oggi, lunedì 20 dicembre il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha inaugurato il nuovo Hub Vaccinale per adulti della ASL Roma 5 a Tivoli, alla presenza anche del Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Marco Vincenzi, il direttore generale della ASL Roma 5, Giorgio Giulio Santonocito e il sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti. Il nuovo Hub è stato realizzato all’interno del Palasport “Paolo Tosto”, concesso dal Comune in comodato d’uso gratuito. Un nuovo hub vaccinale che da una parte sicuramente permetterà di potenziare la campagna di vaccinazione ma che dall’altra fa storcere il naso agli sportivi, che da anni aspettano di poter usufruire di una struttura costruita e mai utilizzata con continuità. Fra questi a fare da portavoce è Martina Gavazzi, una carriera da hockeista alle spalle terminata solo qualche anno fa. Nata a Tivoli, in passato è stata anche il capitano della Nazionale femminile con la quale ha disputato cinque Mondiali e un Europeo. Oggi fa l’allenatrice a tempo pieno a Civitavecchia e ha allenato anche la Nazionale femminile junior. In tutti questi anni però, non è mai riuscita a praticare l’attività nel suo territorio a causa della mancanza di strutture. “La recente notizia della creazione di un hub vaccinale al Palasport Paolo Tosto di Tivoli è uno schiaffo in faccia a tutti gli sportivi di Tivoli. Dopo anni di false promesse, aspettative, lavori che dovevano durare mesi e non sono ancora finiti dopo anni, si registra questo ennesimo capitolo di una storia che ormai è diventata a tutti gli effetti una farsa”, scrive la Gavazzi nel suo comunicato stampa.

“Ben venga la campagna vaccinale e ben vengano nuovi hub, ma ciò non deve significare sacrificare lo sport sull’altare della vaccinazione. Ci sono tanti posti a Tivoli in cui collocare questo hub o altri ancora dove crearne uno, come si fa in altre città dove si allestiscono strutture provvisorie o si utilizzano beni demaniali attualmente fermi. Ma non ci sono altri posti per fare sport. La storia del Palasport Paolo Tosto è un eterno controsenso: ci si girano film, si fa la campagna vaccinale, ci si fa qualunque cosa tranne che sport. Il mondo del pattinaggio, dell’hockey, della pallavolo e tanti altri ancora sono anni che aspettano l’apertura di questo impianto sportivo con ansia, vista la drammatica carenza di strutture sportive a Tivoli. Ed invece l’amministrazione conferma con i fatti ciò che era già chiaro a chi segue queste tematiche da vicino: nell’agenda politica del Sindaco e dell’attuale maggioranza lo sport è l’ultimo dei pensieri. Poco importa se i nostri campioni sono costretti a fare i pendolari per lo sport; poco importa se lo sport è uno dei principali veicoli di salute ed educazione per i nostri ragazzi; poco importa se erano stati avviati colloqui con federazioni e società sportive pronte a sobbarcarsi gli onori e gli oneri della gestione del palazzetto. La scelta di togliere lo sport dal Palasport è inaccettabile per tutti coloro che lavorano, praticano, sognano e vivono con lo sport e per lo sport. Voglio esprimere la mia più totale indignazione per questa scelta dell’amministrazione comunale, nella speranza, probabilmente vana, di un veloce passo indietro da parte di ASL e Comune. La campagna vaccinale non si può fare sacrificando lo sport. Non si calpestino i diritti di quanti sognano, o sognavano, di poter finalmente giocare con indosso la maglia della propria città, nella propria città”. 

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