“Ecco perché Guidonia Montecelio è più bella di come l’hanno ridotta”

Intervista a Mauro Lombardo, candidato sindaco del Nuovo Polo Civico

Il suo slogan è “Sei più bella di così”, una speranza per tutti i cittadini che da anni lamentano l’abbandono del territorio da parte delle istituzioni.
Mauro Lombardo, 50 anni, è il candidato sindaco alle elezioni di Guidonia Montecelio del prossimo 12 giugno per il “Nuovo Polo Civico” , il cartello composto dalle sette liste denominate “Guidonia Montecelio Domani”, “Il Biplano”, “Consenso Civico”, “L’Onda”, “Città Nuova”, “Civici” e “Nuovo Polo Civico”.
Perché Mauro Lombardo è il candidato sindaco del Nuovo Polo Civico?
Perché lo ha scelto il Nuovo Polo Civico. Lo hanno scelto, attraverso un discreto numero di riunioni e senza posizioni ideologiche, le nostre sette Liste aggregate senza l’ausilio né la collaborazione di alcun partito e formate da tante comunità di persone provenienti dalle grandi aree politiche italiane, il Centrodestra, il Centro Cattolico, il Centrosinistra.
La selezione è avvenuta esclusivamente sulla base della capacità, delle esperienze e delle competenze maturate in una vita, in continuità con la scelta fatta con la candidatura a sindaco di Aldo Cerroni nel 2017.
Lombardo, Lei è storicamente un uomo di Centrodestra ma all’interno del Nuovo Polo Civico ci sono anche esponenti storici del Centrosinistra.
Questo non rappresenta un limite?
Tutt’altro, è la nostra grande ricchezza.
Noi ci siamo accorti che le problematiche dell’amministrazione locale non sono affrontate in maniera ideologicamente diversa da un uomo di Centrodestra e da un uomo di Centrosinistra.
Realizzare un asilo pubblico o ripristinarlo quando si incendia, fare la manutenzione delle strade, curare i conti pubblici, evitare che la città deperisca non è un programma di Destra o di Sinistra, è un programma di Buon Governo.
E quel programma lo perseguono con lo stesso entusiasmo, con la stessa passione e con la stessa determinazione le persone di Centrodestra e di Centrosinistra.
Secondo noi è sbagliato accettare la divisione artificiale dei partiti anziché mettere insieme nella piazza virtuale della città tutti coloro i quali hanno la capacità e la buona volontà di fare un programma comune.
E’ sbagliato perché limita la collaborazione tra le persone.
Noi vogliamo portare in amministrazione a fare i consiglieri, gli assessori, il sindaco, persone caratterizzate da due specificità.
La prima è essere guidoniani perché per fare questo lavoro, oltre alla testa, ci vuole il cuore che amplifica le energie e la determinazione a raggiungere gli obiettivi.
La seconda è avere competenze ed esperienze pregresse: non si va in amministrazione a fare il tirocinio e un’esperienza di vita, a scoprire cose nuove, si va in amministrazione a portare a regime le proprie capacità e le proprie competenze maturate con fatica ed esperienze pregresse.
Lo slogan della Sua campagna elettorale è “Sei più bella di così”. Guidonia Montecelio è davvero più bella di così?
E’ molto più bella di così. La città in cui viviamo non è Roma, Tivoli, Venezia o Firenze ma non è così brutta come l’hanno ridotta.
Un livello di bellezza accettabile è il presupposto per il suo sviluppo.
Guidonia può avere una vocazione commerciale, culturale, industriale, essendo al centro di due autostrade che collegano il Nord e il Sud, l’Est e l’Ovest di questo Paese: insomma, ha delle enormi potenzialità ma per sfruttarle a pieno il suo livello di bellezza va ripristinato pulendola, arredandola, curandone la manutenzione e realizzando quelle opere pubbliche mancanti e necessarie.
Lombardo, Guidonia Montecelio resta pur sempre la città dei Rifiuti.
No, la nostra non deve essere più la città dei rifiuti.
In questa città, inopinatamente, 40 anni fa è stata aperta una discarica all’interno del Parco Archeologico dell’Inviolata.
Per fortuna, dopo anni di ingiurie, la discarica è stata chiusa ma purtroppo non ancora bonificata.
Voglio essere chiaro: questo territorio non deve ricevere altri impianti di trattamento rifiuti perché ha già un’esposizione ambientale eccessiva considerato che in pochi chilometri quadrati esistono una discarica non bonificata, una delle venti cementerie italiane a ciclo completo e un grande polo estrattivo del travertino.
Tutte realtà che non si possono ovviamente eliminare con la bacchetta magica, perciò non si può pensare ad un altro impianto a impatto ambientale non zero in un territorio già martoriato.
Il Tmb, però, è stato realizzato all’Inviolata ed è pronto ad entrare in funzione.
L’impianto di Tmb è stato realizzato da un privato con delle concessioni del Comune e della Regione Lazio.
Noi non abbiamo ancora capito se il processo autorizzativo sia concluso o meno, quindi rispondiamo con due diverse politiche.
Se manca ancora un passaggio decisionale e autorizativo da parte del Comune di Guidonia Montecelio, in tal caso con me sindaco l’autorizzazione non verrà concessa per le ragioni esposte prima.
A quel punto chiederemo al privato di verificare insieme a noi l’ipotesi di una conversione dell’impianto verso il trattamento di rifiuti differenziati, cioè vetro, plastica, carta e cartone.
Qualora invece il processo autorizzativo fosse già completato e quindi l’impianto rifiuti aprisse autonomamente, attiveremo tutti i meccanismi possibili e immaginabili di controllo del territorio, dalle emissioni al livello della qualità dell’aria.
A questo riguardo siamo intenzionati a costituire un corpo denominato dei Vigili dell’Aria composto dal Nucleo della Polizia Ambientale affiancato a rotazione dai cittadini provenienti dalle associazioni ambientaliste e dalle Pro Loco per mantenere sempre lo sguardo attento e disinteressato sull’aria che respiriamo.
Guidonia sarà pure più bella di così, però tra Villalba e Villanova resta sempre quella immensa buca dal Distretto estrattivo.
Quali sono i progetti sulle cave del Nuovo Polo Civico?
Le cave vanno ritombate, per legge, per logica, per amore del territorio.
Quello del ritombamento è un problema molto grande perché servono enormi risorse: alcune cave esauste appartengono a società non più operanti, per cui non possono essere ritombate senza un intervento economico che in questo momento nessuno è disposto a porre in essere.
Bisogna lanciare un grande patto con tutti gli operatori del travertino, un patto che io definisco del triplice guadagno.
In cosa consiste?
Nell’abbandonare la contrapposizione pubblico-privato, per certi versi inutile perché rimane nelle aule di Tribunale e nei contenziosi che non fanno bene a nessuno.
Invece il privato e il pubblico devono mettersi dalla stessa parte e cercare soluzioni di sfruttamento post-industriale delle cave esauste per consentire di trovare nuova ricchezza laddove sembrerebbe non essercene più.
Questo produrrà il triplice guadagno.
In primo luogo il guadagno del privato che deve incentivare l’investimento, il rischio d’impresa, la capacità di innovare e ideare soluzioni, creare ricchezza sociale e nuova occupazione.
In secondo luogo, il guadagno per il Comune con l’introito di nuove tasse in prospettiva che saranno utilizzate per erogare maggiori servizi ai cittadini e rendere la nostra Città più vivibile.
Infine il guadagno ambientale che non è soltanto il ritombamento, ma anche la possibilità da quelle nuove risorse create dal nulla di lanciare progetti di recupero per tutta la città.
Oramai è chiaro a tutti, imprenditori, politici, amministratori, che se non si salvaguarda l’ambiente tutto il sistema collasserà e non sarà un bene per nessuno.
L’emergenza maggiormente sentita dai cittadini resta sempre quella delle buche stradali.
E’ un peccato che in una città di 90 mila abitanti si debba parlare dell’ordinaria amministrazione e non dei grandi progetti di sviluppo
L’errore è stato quello di fare la manutenzione minuta negli ultimi sei mesi al posto della campagna elettorale: la manutenzione non è la campagna elettorale, riparare una buca non è l’equivalente di dare una manina elettorale.
La manutenzione ordinaria va programmata dal primo all’ultimo giorno, esattamente come si fa con la propria abitazione e con la propria automobile.
Tutti sanno che se la manutenzione non viene curata a costi molto bassi quotidianamente e per tutto il periodo in cui si è responsabili di un bene, ad un certo punto il bene decadrà e i costi per ripristinarlo saranno enormi: il grande errore fatto a Guidonia Montecelio è non aver programmato la manutenzione dal primo giorno, un grande errore che noi non ripeteremo
Quindi il programma di manutenzione sarà uno dei primi atti dei primi cento giorni.
Lombardo, un conto è manutenere un monolocale e un altro manutenere un appartamento di 5 stanze.
Guidonia Montecelio è una città policentrica con nove circoscrizioni e 92 mila abitanti: come si gestisce un territorio così vasto e popoloso?
Più è difficile amministrare, più serve attenzione, competenza ed esperienza per farlo.
Quando ci si candida a governare questa città si deve essere attrezzati per governarne le difficoltà e non si deve restare stupiti della difficoltà di gestire nove centri storici.
Guidonia Montecelio è fatta così e va governata così.
Noi vogliamo rimettere al centro di ogni circoscrizione l’attenzione a quei servizi e a quelle opere essenziali per la vita sociale ed il tessuto economico di ciascuna di esse.
Dobbiamo immaginare Guidonia Montecelio come nove piccoli Comuni gestiti e coordinati da un super-Comune.
In questo senso siamo convinti che sarebbe indispensabile ripristinare le circoscrizioni, obiettivo possibile qualora si raggiungessero i 100 mila residenti dagli attuali 92 mila.
Se convinciamo a prendere la residenza soltanto 8 mila persone che realmente abitano a Guidonia Montecelio, passeremmo a 100 mila, salteremmo di fascia e avremmo la possibilità di accedere a maggiori finanziamenti attraverso i quali gestire molto meglio il nostro territorio.
A quel punto, le circoscrizioni possono diventare piccoli municipi con il presidente eletto da tutti i cittadini e con fondi di Bilancio a disposizione per gestire anche la manutenzione ordinaria.
Tra le 9 circoscrizioni c’è Montecelio, sede di Museo, Antiquarium, Teatro, luogo di Cultura e Storia.
Il programma del Nuovo Polo civico cosa prevede per il Borgo medievale?
Nell’ipotesi in cui si riesca a creare un senso di appartenenza e familiarità tra tutti i quartieri così distanti e a volte così diversi, Montecelio deve rappresentare il nonno, colui il quale dà l’identità e l’orgoglio a tutti.
Come un nonno, Montecelio è il più fragile, il più anziano, il più difficile da manutenere ma il più importante perché è il salotto buono: dunque, per far rinascere e rifiorire la nostra città bisogna ripartire dalla centralità di Montecelio senza dimenticare tutti gli altri membri della famiglia.
Non importa che la popolazione del Borgo sia numericamente inferiore rispetto a quella dei grandi centri abitativi come Villanova, Guidonia, Villalba, Setteville o Colleverde.
I primi 100 giorni da sindaco di Mauro Lombardo.
Oltre al programma di manutenzioni ordinarie, come dicevo prima, anche la programmazione straordinaria.
Vanno messi in cantiere immediatamente tutti i progetti che hanno bisogno di tre o cinque anni per essere realizzati: non si può programmare l’ultimo anno quando il mandato sta finendo, le grandi programmazioni partono dal primo giorno esattamente come le piccole manutenzioni.
Nei primi cento giorni adotteremo due iniziative a costo zero.
La prima è lo Sportello comunale dell’inabilità e della disabilità in rapporto diretto con la Asl, un unico ufficio di persone formate che sia la porta d’ingresso a tutti i servizi per le categorie fragili.
La seconda è lo Sportello Europa, di cui hanno sempre parlato tutti senza dare seguito all’idea.
La vera novità sarà realizzarlo: uno ufficio altamente specializzato che si occupi di mettere in relazione il Comune, sia per il versante pubblico che per il versante di imprese e privati, con i finanziamenti regionali ed europei: quei fondi sono una miniera d’oro che molti paesi e anche molte città e regioni italiane riescono a sfruttare in maniera organica e continua ma che invece per Guidonia Montecelio sembrano inaccessibili.
Questo non si può più tollerare soprattutto perché il bilancio dell’Ente non è sufficiente per far fronte a tutto.
Quale è l’opera pubblica che Mauro Lombardo sindaco sogna di realizzare?
La Casa delle Associazioni in ogni circoscrizione, un centro per consentire alle persone di fare associazionismo, volontariato, no-profit, creando uffici coordinati tra loro, magari organizzati anche in coabitazione tra associazioni simili e con una sala convegni.
E’ incredibile che le persone desiderose di aiutare la comunità non abbiano la benché minima struttura per mettere a profitto la loro voglia di partecipazione gratuita a favore dei cittadini.
Il Comune deve fare il direttore d’orchestra di tante energie messe gratuitamente a disposizione della collettività, che aumentano la capacità di dare servizi e risposte.
Importante è anche l’impiantistica sportiva, agli impianti sportivi esistenti bisogna aggiungerne altri affinché, come nel resto d’Europa, lo sport sia praticabile in ogni circoscrizione.
Negli ultimi anni si assiste ad una progressiva chiusura delle attività commerciali nei centri cittadini e ad uno spopolamento sociale a causa della scomparsa dei grandi eventi.
I due temi si intersecano.
Il commercio di vicinato vive di tutti i giorni dell’anno, pertanto bisogna promuovere delle politiche di supporto e di rilancio.
Questa attività va aiutata con dei grandi eventi che attraggano in certi periodi dell’anno un afflusso straordinario: in questa città ci sono stati grandi eventi, sono spariti tutti, vanno ripristinati uno per uno e quando saranno stati ripristinati immaginarne di nuovi.
Come farebbe?
Attraverso i fondi comunali, laddove siano disponibili, per le manifestazioni innovative e consolidando gli eventi radicati che possono farcela da soli.
Ricordo, ad esempio, che le ultime edizioni del Fairyland Festival erano a costo zero per le casse comunali perché era arrivato ad un livello di importanza e solidità da essere totalmente finanziato con fondi privati.
Ogni organizzazione va supportata anche per superare le tante difficoltà burocratiche incontrate dagli organizzatori, per cui va istituito un Ufficio Eventi insieme alle associazioni e ai commercianti razionalizzando e calendarizzando le manifestazioni, rendendole una la promozione dell’altra e l’altro la prosecuzione dell’una.
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