Il dado oramai è tratto.
L’impianto di Trattamento meccanico biologico di rifiuti di via dell’Inviolata a Guidonia è stato collaudato il 18 gennaio scorso ed è destinato ad accogliere per i prossimi anni fino a 600 tonnellate giornaliere – 3.600 tonnellate a settimana – di rifiuti da Roma.
L’impianto di trattamento meccanico biologico di rifiuti di via dell’Inviolata a Guidonia
L’unico nodo da sciogliere è il tragitto che i compattatori e gli autoarticolati di Ama Spa dovranno percorrere per accedere all’impianto di proprietà della “Ambiente Guidonia srl”, società facente parte della galassia di aziende riconducibili all’imprenditore dei rifiuti Manlio Cerroni, attualmente gravata dall’interdittiva antimafia e commissariata dalla Prefettura di Roma (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Secondo la Città Metropolitana di Roma Capitale e a parere della stessa “Ambiente Guidonia srl”, l’unico percorso possibile è quello di via dell’Inviolata, la strada di proprietà provinciale che collega via Casal Bianco a Guidonia con via Palombarese a Santa Lucia di Fonte Nuova.
Dal 18 gennaio 2023 i camion Ama conferiscono rifiuti al Tmb percorrendo via dell’Inviolata da via Casal Bianco
Il tragitto che da sei mesi i compattatori percorrono sei volte a settimana raggiungendo l’Inviolata dalla “48” o dall’autostrada.
Sulla stessa lunghezza d’onda viaggia il Tar del Lazio che lo scorso 11 maggio con l’ordinanza numero 2416 ha sospeso l’efficacia della Delibera del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili con la quale il 19 gennaio 2023 è stato imposto l’obbligo di rilascio di un permesso per transitare nel Parco Regionale Archeologico Naturale dell’Inviolata (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
I giudici hanno sospeso il provvedimento per garantire la “effettività e continuità del servizio di smaltimento dei rifiuti”, ma ora contro quell’ordinanza l’Ente Parco ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato per dimostrare che il servizio può essere svolto regolarmente anche in caso di obbligo di permesso.
A questo punto, il braccio di ferro tra la Città Metropolitana di Roma Capitale ed Ente Parco assume contorni surreali.
A parere del Parco regionale dei Monti Lucretili l’ordinanza del Tar è errata e meritevole di riforma per una serie di motivi.
Secondo l’Ente Parco dei Monti Lucretili i tir di Ama possono percorrere via dell’Inviolata da Santa Lucia
Su tutti spicca la strada alternativa a via dell’Inviolata per consentire ai compattatori dell’Ama di raggiungere l’impianto di Trattamento meccanico biologico di rifiuti e non interrompere il servizio pubblico.
Il Parco regionale, infatti, insiste nel sostenere che via dell’Inviolata sia inserita all’interno di un’area dichiarata di notevole interesse pubblico paesaggistico. Pertanto il continuo passaggio di mezzi pesanti che trasportano diverse tonnellate di rifiuti danneggerebbe le specie animali e i beni culturali e ambientali presenti, senza contare che col loro peso i camion affosserebbero il tracciato protetto.
Secondo l’Ente Parco, la soluzione ideale sarebbe far percorrere a centinaia di compattatori e autoarticolati di Ama Spa la strada alternativa, vale a dire il tratto di Via dell’Inviolata che parte da Via Palombarese attraverso via Toscana, nel pieno centro abitato di Santa Lucia, frazione del Comune di Fonte Nuova.
Secondo l’Ente Parco i compattatori carichi di rifiuti possono transitare sulla via Palombarese nel centro abitato di Santa Lucia
Un’ipotesi esclusa da parte di “Ambiente Guidonia” e della stessa Ama, e bocciata pure dai giudici amministrativi del Tar.
Sì, perché in tal caso i mezzi pesanti provenienti da Roma attraverserebbero un centro densamente abitato come quello di Santa Lucia transitando sulla via Palombarese, una strada a una corsia e doppio senso di marcia, anziché una strada di campagna come accade ora.
Nel ricorso al Consiglio di Stato il Parco dei Monti Lucretili evidenzia che, nonostante il manto dissestato, attualmente il tratto di Via dell’Inviolata che parte da Via Palombarese è percorsa quotidianamente da camion e autoarticolati diretti alle aziende agricole e all’impianto SNAM situato a poca distanza dal Tmb.
A dimostrazione che far transitare i compattatori carichi di rifiuti per il centro abitato di Santa Lucia è possibile, l’Ente Parco evidenzia che da via Palombarese i tir possono svoltare per Via Toscana, una strada a doppio senso di marcia senza particolari ostacoli alla circolazione di mezzi pesanti larghi 2 metri e mezzo.
La soluzione per le auto parcheggiate in via Toscana? Un bel divieto di sosta per lasciare il libero transito ai tir di Ama
Nel ricorso il Parco dei Monti Lucretili prospetta anche la soluzione per il tratto di via Toscana più stretto, cioè quello a disposizione in caso di auto posteggiate parallelamente: è sufficiente che il Comune di Fonte Nuova apponga idonei cartelli stradali di divieto di sosta.
Il Consiglio di Stato accoglierà le motivazioni dell’Ente regionale? Chissà.
Ma soprattutto il sindaco di Fonte Nuova Piero Presutti cosa ne pensa?
Tiburno.Tv attende una sua risposta.