GUIDONIA – Teatro, Daniela Rosci vince il Premio nazionale “La Guglia d’Oro”

La 62enne è la migliore attrice protagonista con “L’ultima notte di Anna Magnani”

Da bambina sognava di girare il mondo, per questo aveva studiato lingue. Ma la vita l’ha messa davanti a sogni infranti, delusioni, ferite e lei ha trovato nel teatro la medicina migliore per curare quelle cicatrici.

Daniela Rosci ha 62 anni, vive al Bivio di Guidonia, lavora come impiegata in un’azienda privata di cosmetici, ma è il palcoscenico a farla sentire viva.

Daniela Rosci riceve il premio di miglior attrice protagonista al Festival nazionale del Teatro di Agugliano

Il 17 marzo scorso Daniela ha ricevuto il Premio di Miglior attrice protagonista nell’ambito della 19esima edizione del Festival Nazionale del Teatro “La Guglia d’Oro” di Agugliano in provincia di Ancona.

Si tratta di una fra le più importanti rassegne d’Italia in cui sei compagnie amatoriali si sono esibite sul palco del Teatro Ariston di Agugliano, tra cui la “Compagnia Carpe diem Teatro di Ciampino” con “Per amore. L’ultima notte di Anna Magnani”, testo e regia di Luana Petrucci.

Daniela Rosci insieme alla regista Luana Petrucci e agli attori Salvatore Tosto e Lisa Bertinaria

In scena, accanto a Daniela Rosci, gli attori Salvatore Tosto di Guidonia, Lisa Bertinaria, 16enne di Marino, e Luana Petrucci nel ruolo della Settima Arte.

L’opera racconta l’ultima notte terrena di Anna Magnani, quella in cui la grande attrice premio Oscar per il film “La rosa tatuata” si addormenta e sogna ripercorrendo tutta la sua vita, dall’infanzia in famiglia ai successi in teatro accanto ad Eduardo De Filippo e Totò e al cinema con “Mamma Roma”, passando attraverso le sue fragilità, l’amore per il regista Roberto Rossellini, i continui litigi e le piccole scaramucce, fino al dolore per il tradimento con Ingrid Bergman.

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“Se domani muoio – è l’ultima battuta dell’opera – dico che non ho paura della morte e non mi inchinerò davanti al crocefisso, lo tratterò come un altro me stesso che è morto solo.

Certo la gente intorno a me sarà triste, ma io non voglio. Io voglio che la gente dica: la Magnani ha fatto tutto quello che ha potuto, tutto per amore”.

A dare voce e volto ad Anna Magnani è Daniela Rosci, classe 1962, romana anche lei, da 32 anni trapiantata al Bivio di Guidonia, premiata al Festival Nazionale del Teatro di Agugliano come miglior attrice protagonista.

“Non volevo imitare, ma soltanto raccontare Anna Magnani – commenta Daniela Rosci – perché soltanto pensare di accostarsi a un’icona è una grande presunzione. Sul palcoscenico c’ero io, coi miei dolori e le mie ferite, abbiamo rischiato ma è andata bene”.

Daniela Rosci racconta di essersi scoperta attrice vent’anni fa, oramai 40enne, di aver lavorato a teatro insieme all’attore e musicista Avio Focolari e all’attrice Lorenza Guerrieri, di aver continuato a fare l’impiegata e nel frattempo a conquistare un riconoscimento dopo l’altro, tra cui il premio nazionale Monologhi al femminile con “Maria sotto la croce” di Franca Rame.

“Faccio teatro perché mi piace, non perché voglio premi – racconta di sé Daniela Rosci – il mio rapporto col palcoscenico è stato uno dei più grandi “se”. Non avrei fatto teatro, se la mia terapeuta non mi avesse presentato la doppiatrice Angela Citterich, figlia di Vittorio Citterich, giornalista e corrispondente Rai da Mosca.

Volevo fare un corso di dizione e così ho scoperto che il teatro era la mia passione: ho fatto l’attrice perdendo serenità, sonno e tempo per me, ma è quello che mi piace e se tornassi indietro lo rifarei ancora”.

La prima di “Per amore. L’ultima notte di Anna Magnani” era prevista per il 15 marzo 2020, ma l’8 marzo di 4 anni fa scoppiò la pandemia e l’Italia fu chiusa, a cominciare dai teatri.

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“Questo progetto è stato accantonato per due anni e poi ripreso – racconta ancora Daniela Rosci – E’ un progetto molto ambizioso e presuntuoso perché accostarsi a un’icona così grande come Anna Magnani era solo presunzione.

Ho chiesto io alla regista Luana Petrucci di scrivere lo spettacolo perché ho vissuto certi dolori che ha vissuto anche la grande attrice. Ma nello spettacolo non c’era Anna Magnani, c’ero io, non volevo imitarla, abbiamo raccontato Anna e i suoi dolori, gli stessi dolori che ho vissuto sulla mia pelle, è andata molto bene più di quanto previsto.

Gli spettacoli si possono riempire di parole, ma poi si riempiono di emozioni.

Abbiamo visto che il pubblico è rimasto molto colpito dall’emozione, abbiamo cercato di raccontare l’emozione e ad Agugliano abbiamo fatto centro”.

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