Forse pensavano che fosse un colpo facile facile, invece le vittime reagirono e loro spararono per guadagnare la fuga su uno scooter intestato ad uno degli autori.
Era mezzogiorno di venerdì 21 giugno 2024 e i due killer seminarono il panico a Parco Azzurro, il centro residenziale di via Nomentana, nel quartiere di Colleverde, a Guidonia Montecelio (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
I due pregiudicati di Mentana sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Tivoli
Dopo quasi 8 mesi di indagini serrate i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tivoli sono riusciti a dare un volto e un nome ai presunti killer.
Così oggi, sabato 8 febbraio, i militari hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Tivoli, nei confronti di un Yuri B., 25enne italiano, e di Sebastian M., un 28enne romeno.
I due, entrambi già noti alle forze dell’ordine e residenti a Mentana, sono gravemente indiziati dei reati di rapina, tentato omicidio, porto illegale e detenzione abusiva di armi.
Secondo un comunicato stampa diffuso oggi pomeriggio dal Procuratore Capo di Tivoli Francesco Menditto, l’ordinanza è stata emessa a seguito della raccolta di molteplici e concordanti elementi indiziari che collegano i due indagati alla rapina e al tentato omicidio verificatosi a giugno 2024 in via Stella Polare, nel Centro residenziale di Colleverde di Guidonia.
Le indagini hanno permesso di ricostruire che i due, dopo essersi allontanati dal luogo di lavoro, si sarebbero recati a bordo di una moto – risultata di proprietà del 25enne – nel parcheggio del complesso residenziale “Parco Azzurro”, dove, con il volto coperto, avrebbero rapinato un tunisino di 57 anni che aveva appena parcheggiato la propria autovettura, in compagnia del nipote, un marocchino di 30 anni.
Secondo le ricostruzioni investigative, alla richiesta di consegnare il denaro, la vittima avrebbe opposto resistenza, scatenando la reazione degli aggressori, i quali lo avrebbero strattonato, percosso e colpito con il calcio di una pistola, riuscendo a sottrargli una collana d’oro prima di tentare la fuga a bordo della motocicletta.
Inseguiti dalla vittima e dal nipote, i due banditi, per garantirsi la fuga, avrebbero esploso 5 colpi di arma da fuoco calibro 7,65 nei confronti degli inseguitori, ferendoli alle gambe e successivamente avrebbero puntato l’arma anche verso una guardia giurata intervenuta dopo aver udito gli spari e le urla.
L’episodio ha generato momenti di forte tensione, soprattutto quando gli indagati, non riuscendo ad avviare il motociclo, si sarebbero dati alla fuga a piedi, armati, attraversando dapprima il parco condominiale del complesso residenziale e successivamente una scuola materna in pieno orario di lezione.
Uno dei due rapinatori, infatti, scavalcò la recinzione dell’asilo nido “Sole e Luna” al civico 8 di via Monte Vettore, a Vena d’Oro, frazione “cuscinetto” tra Colleverde di Guidonia e il Centro residenziale “Parco Azzurro” (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Una volta entrato nel giardino, l’uomo di rese conto di non aver possibilità di fuga e uscì dal plesso dileguandosi.
Fortunatamente, non si sono registrate ulteriori conseguenze.
In via Stella Polare sono intervenuti i Carabinieri per i rilievi e i sanitari del 118, che hanno provveduto a trasportare i feriti in ospedale: il 57enne al policlinico “Agostino Gemelli” di Roma con una ferita ad una gamba e all’altezza della tempia, il 30enne all’ospedale Sant’Andrea, anche lui ferito ad una gamba.
La ricostruzione della dinamica è stata possibile grazie alle dichiarazioni delle vittime e all’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, che hanno immortalato le fasi dell’accaduto e consentito di identificare gli indagati.
Le indagini, condotte con l’ausilio di accertamenti balistici, dattiloscopici, biologici e l’analisi dei tabulati telefonici, hanno permesso di raccogliere elementi indiziari ritenuti gravi nei confronti dei due.
Dalle indagini dei carabinieri è emerso che i due indagati tornarono sul posto di lavoro.
Nel corso della stessa giornata, il 25enne aveva denunciato il furto della propria motocicletta: un tentativo di depistare le indagini ed escludere la propria responsabilità, motivo per cui è stato iscritto nel registro degli indagati anche per simulazione di reato.
In considerazione della pericolosità sociale e del rischio di fuga degli indagati, la Procura della Repubblica ha chiesto e ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari l’emissione della misura cautelare in carcere.
Il 28enne romeno Sebastian M. è stato arrestato e tradotto a Rebibbia.
Al 25enne Yuri B. il provvedimento è stato notificato in carcere dove è attualmente detenuto da settembre 2024: il ragazzo è accusato di porto abusivo di oggetti atti ad offendere e tentato omicidio in concorso col padre ai danni di un giovane egiziano: il 6 aprile 2024, in un bar di Mentana, l’extracomunitario fu colpito in più parti del corpo con una piccola piccozza da muratore, per futili motivi (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO)