Per chi sgarra è prevista una sanzione da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500.
I recidivi, invece, rischiano l’arresto.
E a stanare chi non rispetta le regole sarà Acea Ato 2 insieme alla Polizia locale e alle forze dell’ordine con controlli a campione.
E’ in sintesi il contenuto dell’ordinanza numero 219 – CLICCA E LEGGI L’ORDINANZA – firmata oggi, venerdì 30 maggio, dal sindaco di Guidonia Montecelio Mauro Lombardo.
Si tratta di un provvedimento emesso a maggio di ogni anno che vieta l’utilizzo dell’acqua proveniente dalla rete di distribuzione comunale a scopo diverso da quello potabile, per gli usi alimentari e igienico-sanitari, nonché per tutte le attività regolarmente autorizzate, le quali necessitano dell’uso di acqua potabile.
Fanno eccezione e sono esclusi dall’ordinanza:
- gli annaffiamenti, che comunque devono essere eseguiti con parsimonia, dei giardini pubblici, parchi ad uso pubblico e aree cimiteriali, qualora l’organizzazione del servizio non consenta l’annaffiamento in orario notturno;
- i prelievi di acqua dalla rete idrica potabile per i servizi pubblici e di igiene urbana, nonché i soggetti economici che impieghino l’acqua quale elemento indispensabile per la propria attività.
Il provvedimento fa seguito alla nota trasmessa il 19 maggio da Acea Ato 2 per limitare il più possibile l’utilizzo della risorsa idrica ai soli usi potabili ed igienico-sanitari per evitare fenomeni di mancanza di acqua dovuti alla scarsa disponibilità ed evitare disagi ai cittadini durante la stagione estiva.
Il divieto di uso di acqua potabile riguarda le seguenti attività:
- irrigazione di orti e giardini, attraverso l’utilizzo di condotte con allaccio alla rete dell’acquedotto comunale;
- riempimento di ogni tipo di piscina privata mobile o da giardino;
- lavaggio di automobili/cicli/motocicli;
- qualunque uso ludico o che non sia quello del servizio personale;
- prelevare acqua dalle fontane pubbliche per usi diversi dall’alimentazione se non da persone a questo autorizzate e per gli usi cui tali prese sono destinate.
L’ordinanza è stata trasmessa anche alla Procura della Repubblica di Tivoli, al Comando della Polizia Locale e alla Tenenza dei Carabinieri di Guidonia Montecelio.
Alla violazione dei divieti si applicherà una sanzione amministrativa da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro.
Nei casi più gravi o in caso di recidiva, il sindaco Mauro Lombardo sporgerà denuncia all’Autorità Giudiziaria nei confronti del soggetto o utente che abbia recato colposamente un grave danno alla collettività per non aver rispettato l’ordinanza: l’articolo 650 del Codice Penale prevede l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro.