MONTEROTONDO – Marinaio morto per amianto, il Ministero condannato a risarcire 950 mila euro

Dopo 18 anni arriva la giustizia per i familiari di Rocco Gerardo Gatto

Si chiamava Rocco Gerardo Gatto, abitava a Monterotondo e il suo cuore cessò di battere il 6 novembre del 2007 all’età di 72 anni a causa di un mesotelioma pleurico, un raro tumore primitivo della serosa mesoteliale causato dall’esposizione all’amianto nella stragrande maggioranza dei casi.

Dopo diciotto anni dalla sua morte, la giustizia riconosce la verità: a uccidere Rocco Gerardo Gatto fu l’amianto, respirato durante il servizio nella Marina Militare.

Ad annunciarlo in un comunicato stampa alla redazione del quotidiano on line Tiburno.Tv è l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, un’associazione che assiste, rappresenta e difende cittadini e lavoratori esposti ad amianto e ad altri cancerogeni presieduta dall’avvocato Ezio Bonanni.

Il legale ha rappresentato moglie e figli di Rocco Gerardo Gatto nella lunga battaglia giudiziaria conclusa con la sentenza numero 206/2025 passata in giudicato in questi giorni, con la quale la Seconda Sezione Civile del Tribunale di Roma ha condannato il Ministero della Difesa a risarcire gli eredi per un totale di circa 950.000 euro, compresi interessi e spese legali.

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Una vittoria dolorosa, ma significativa, per la famiglia e per l’Osservatorio Nazionale Amianto, che da anni assiste le vittime di esposizioni in ambito militare.

«È l’ennesima conferma di un dramma silenzioso che ha colpito centinaia di militari italiani – commenta l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA e difensore dei familiari –  Il Ministero deve ora avviare una sorveglianza sanitaria per tutti coloro che hanno servito nel passato e completare la bonifica dei siti contaminati. Ogni nuova sentenza ricorda che la prevenzione mancata si paga con la vita delle persone».

La storia

Arruolato nella Marina Militare nel 1952, Rocco Gerardo Gatto, prestò servizio fino al 1958 come elettromeccanico e cannoniere a bordo di unità navali e in strutture fortemente contaminate da fibre di amianto.

Nel 2006 l’uomo, residente a Monterotondo, ricevette la diagnosi di mesotelioma pleurico e morì l’anno successivo, a soli 72 anni.

La consulenza tecnica d’ufficio ha confermato l’esposizione prolungata e l’evidente nesso causale con la patologia tumorale.

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Il Tribunale ha stabilito che il Ministero della Difesa non mise in atto le necessarie misure di protezione per tutelare la salute del personale, sebbene la pericolosità dell’amianto fosse già nota all’epoca.

La sentenza

“Il giudice – si legge nel comunicato stampa dell’Osservatorio Nazionale Amianto – ha riconosciuto il danno da perdita del rapporto parentale: a testimonianza della gravità del danno affettivo e umano provocato dalla morte di Rocco Gerardo Gatto, alla moglie e ai figli andrà un risarcimento importante, che vale più come atto di giustizia e riconoscimento del dolore che come compensazione economica.

L’importo complessivo, pari a quasi un milione di euro, restituisce almeno in parte la dignità negata per anni a questa famiglia“.

Un caso simbolo

“Questa nuova condanna contro il Ministero della Difesa – termina il comunicato stampa – si aggiunge alle numerose già ottenute dall’ONA, che da anni chiede bonifiche, controlli sanitari e giustizia per le vittime dell’amianto nelle Forze Armate”.

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