Il furto al cimitero: depredate centinaia di tombe
Razzìa di vasi di rame al cimitero di Tivoli. Ameno un centinaio le tombe depredate dai soliti ignoti al camposanto comunale nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 marzo. I ladri sarebbero riusciti ad intrufolarsi all’interno del luogo sacro molto probabilmente scavalcando la recinzione dal lato posteriore, poi si sarebbero incamminati verso il vialetto centrale di brecciolino per raggiungere tombe e cappelle presenti nell’area del cimitero a ridosso della parte monumentale.
Qui hanno puntato i sarcofagi, sono saliti in piedi sulle coperture e hanno letteralmente sradicato i vasi di fiori per rubarne il contenitore interno in rame. Un saccheggio vero e proprio messo in atto su almeno cento tombe.
Gli oggetti saranno riconsegnati da lunedì 16
Da lunedì 16 marzo, tutti i cittadini interessati dal furto avvenuto al civico cimitero la scorsa settimana, potranno rivolgersi agli addetti del Comune di Tivoli per riconoscere gli oggetti rubati e chiederne la riconsegna.
Potranno richiedere gli oggetti rubati anche i cittadini vittime del furto che non hanno presentato denuncia, previa verifica che gli stessi oggetti siano effettivamente stati asportati dalle tombe e dai loculi di proprietà.
“Tombe e lapidi prese d’assalto. Decorazioni incollate sul marmo per evitare furti”
I furti al cimitero non sono una novità: “Se ne vedono di tutti i colori – spiega Di Giorgio – io frequento il camposanto da quando sono piccolo visto che mio padre è custode dal ’79. Rubano i fiori, i ricordi sulle tombe come cuoricini o cornici, a volte smontano le decorazioni da una lapide per montarle da un’altra parte. Lavorando in un’agenzia funebre mi è capitato di avere a che fare con situazioni simili. Quando si toccano i morti è orrendo”.
Parole confermate anche da Stefania Caterinozzi, titolare dell’agenzia San Lorenzo: “I furti al cimitero non sono più una rarità, la gente ormai lo sa e infatti preferisce non utilizzare più i vasi in rame o decorazioni in ottone. Tutti gli oggetti vengono incollati sulla tomba proprio perché c’è la paura che se li portino via. Siamo arrivati a questo”.