Tivoli – Furti al cimitero e tombe saccheggiate: ritrovati oltre 300 vasi di rame rubati

 

Il furto al cimitero: depredate centinaia di tombe
tivoli furti rame cimitero 3Razzìa di vasi di rame al cimitero di Tivoli. Ameno un centinaio le tombe depredate dai soliti ignoti al camposanto comunale nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 marzo. I ladri sarebbero riusciti ad intrufolarsi all’interno del luogo sacro molto probabilmente scavalcando la recinzione dal lato posteriore, poi si sarebbero incamminati verso il vialetto centrale di brecciolino per raggiungere tombe e cappelle presenti nell’area del cimitero a ridosso della parte monumentale.

Qui hanno puntato i sarcofagi, sono saliti in piedi sulle coperture e hanno letteralmente sradicato i vasi di fiori per rubarne il contenitore interno in rame. Un saccheggio vero e proprio messo in atto su almeno cento tombe.

tivoli furti rame cimitero 4Dall’inizio del vialetto una dopo l’altra ogni tomba è stata saccheggiata. I ladri probabilmente hanno utilizzato un piede di porco o un attrezzo simile visto che molti vasi erano fissati con delle viti alla base di marmo che ricopre le tombe e sono stati sollevati a forza danneggiando tutta la struttura. I fiori buttati sul vialetto o sui muretti, le lapidi danneggiate e i contenitori di plastica o alluminio, ovviamente non interessanti dal punto di vista economico, sparsi dappertutto. Su ogni tomba ci sono anche due vasi di fiori: quelli con il contenitore in rame sono stati svuotati ed i portafiori infilati uno dentro l’altro per poi essere portati via. Quelli con il contenitore in plastica invece sono stati rotti e buttati. Uno scenario inquietante quello che hanno trovato i famigliari dei defunti quando sabato mattina hanno scoperto i furti. Rabbia per il danno e per l’oltraggio subito, un trauma per chi va al cimitero a pregare per i propri cari scomparsi e che deve sopportare un affronto del genere che chiamarlo mancanza di rispetto è di sicuro riduttivo.

 

Gli oggetti saranno riconsegnati da lunedì 16

 

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Da lunedì 16 marzo, tutti i cittadini interessati dal furto avvenuto al civico cimitero la scorsa settimana, potranno rivolgersi agli addetti del Comune di Tivoli per riconoscere gli oggetti rubati e chiederne la riconsegna.
Potranno richiedere gli oggetti rubati anche i cittadini vittime del furto che non hanno presentato denuncia, previa verifica che gli stessi oggetti siano effettivamente stati asportati dalle tombe e dai loculi di proprietà.

 

“Tombe e lapidi prese d’assalto. Decorazioni incollate sul marmo per evitare furti”
furti cimitero“Sono passato venerdì pomeriggio ed era tutto in ordine come al solito – racconta Andrea Di Giorgio, dipendente dell’agenzia funebre San Lorenzo, di Tivoli (nella foto insieme a Stefania Caterinozzi)- poi sabato mattina la scoperta. I furti sono avvenuti di notte. Non è la prima volta che succede ma mai una cosa così grande, con tutte quelle tombe rovinate. Se ne sono fregati dei defunti, di cosa significa questo luogo sacro, hanno vandalizzato centinaia di tombe per portare via i contenitori in rame dei fiori. Qui c’è la sorveglianza e ci sono le telecamere ma tenere sotto controllo un’area così grande non è facile. Servirebbero più controlli, di sicuro chi è venuto per portare via tutti quei vasi non è venuto a piedi”.

I furti al cimitero non sono una novità: “Se ne vedono di tutti i colori – spiega Di Giorgio – io frequento il camposanto da quando sono piccolo visto che mio padre è custode dal ’79. Rubano i fiori, i ricordi sulle tombe come cuoricini o cornici, a volte smontano le decorazioni da una lapide per montarle da un’altra parte. Lavorando in un’agenzia funebre mi è capitato di avere a che fare con situazioni simili. Quando si toccano i morti è orrendo”.
Parole confermate anche da Stefania Caterinozzi, titolare dell’agenzia San Lorenzo: “I furti al cimitero non sono più una rarità, la gente ormai lo sa e infatti preferisce non utilizzare più i vasi in rame o decorazioni in ottone. Tutti gli oggetti vengono incollati sulla tomba proprio perché c’è la paura che se li portino via. Siamo arrivati a questo”.

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