Che senso ha il PD nella maggioranza capitanata da Mauro Lombardo? Se lo chiede la città dall’atto iniziale della sua formazione. Davanti a un post in cui il Consigliere del PD Emanuele Di Silvio irride il ministro Lollobrigida se lo chiedono anche Adalberto Bertucci e Mauro Pozzi di Fratelli d’Italia. Dal partito della Meloni rappresentato in Consiglio comunale ma fuori dalla maggioranza di Lombardo si pone la domanda retorica del ruolo del partito di opposizione al governo della repubblica e della Regione Lazio dentro una maggioranza che ha orientamento e ascendente a destra. E l’aneddoto da tutti conosciuto del ministro Lollobrigida sbeffeggiato dal consigliere PD proprio non è andato giù. “Se il PD non approva l’operato degli uomini e delle donne di centrodestra che compongono le amministrazioni regionali e il governo nazionale, con cui il Comune di Guidonia Montecelio sta lavorando per i cittadini e per il territorio, deve avere la dignità politica di uscire dalla maggioranza” – sono le parole perentorie di Bertucci e Pozzi.
Poco importa, a questo punto, vedere cosa ha effettivamente scritto Di Silvio che possa irridere l’immagine del ministro Lollobrigida tanto da creare un incidente diplomatico per Guidonia.
È che la presenza del PD in giunta proprio non va giù al resto del Consiglio comunale che siede sugli scranni dell’opposizione e, specialmente in questa fase, si vedrebbe assai meglio nel ruolo di chi dà una mano all’ex consigliere comunale di Alleanza Nazionale Mauro Lombardo.
Tanto alla fine della comunicazione di Bertucci e Pozzi arriva il filo di un ragionamento che è qualcosa di affine a una vera e propria proposta politica. Dicono i due: “lo spirito civico che sta contraddistinguendo il governo Lombardo non verrebbe snaturato ma rafforzato con la realizzazione del suo programma che differiva poco dal nostro”. In sostanza, ci sono molte più affinità con Fratelli d’Italia che col Partito Democratico. Chi vuole capire capisca.