Un cartellone culturale di richiamo nazionale. E non solo. L’Istituto Villae presenta l’offerta culturale 2024 dei maggiori monumenti di Tivoli. Un laboratorio di idee, in dialogo continuo tra passato e presente, da anni ormai illuminato dal direttore Andrea Bruciati.
Ecco tutte le esposizioni temporanee 2024
Io sono una forza del passato: Adriano, i ritratti
30 novembre 2023 – 5 maggio 2024
Mouseia, Villa Adriana
La mostra vuole rendere un doppio omaggio a due grandi intellettuali, Proust e Pasolini, entrambi correlati alla figura di Marguerite Yourcenar per quanto concerne il concetto di memoria e di Storia legato alle rovine, nello specifico adrianeo del ritratto dell’Imperatore. In tal senso si vogliono presentare per la prima volta tutte le tipologie di una figura che ha accompagnato e costruito la sua immagine calandosi nella Storia e non semplicemente in modalità mitizzata. Finora si conoscono più di 150 ritratti antichi, distribuiti secondo una tipologia la cui suddivisione, intrapresa da Max Wegner nel 1956, si dimostra tuttora valida. Se allora si individuavano in tutto sei tipi ritrattistici, oggi se ne conoscono ben otto, che verranno proposti per la prima volta al mondo a Villa Adriana.
D’après Nature: Giorgio Morandi / Cy Twombly
7 dicembre 2023 – 5 maggio 2024
Villa d’Este
La mostra si inserisce nella programmazione 2023 / 24 dell’Istituto dedicata ad una riflessione sul paesaggio nella contemporaneità ed anticipa la rassegna dedicata all’importanza di Villa d’Este nell’iconografia del Grand Tour della prossima primavera.
L’esposizione sarà l’occasione per riscoprire il lato più intimo della pittura di due grandi maestri del ‘900, alla luce sia della tradizione storica che connota il canone, sia della mutata sensibilità soprattutto del secondo dopoguerra: per entrambi si giunge in effetti ad una sorta di alfabeto minimo, un linguaggio solo in apparenza semplice, per esprimere al contrario una realtà che enuclea l’essenza, la casualità, il lato forse più autentico del reale.
Atelier Italia: la pittura veneziana del XXI secolo
1 marzo – 1 settembre 2024
Santuario di Ercole Vincitore
Si tratta di una rassegna che intende fare il punto sull’ultima scuola italiana di pittura: evidenziando un atteggiamento che pone le sue premesse sul dato soggettivo e visionario della pratica pittorica. Gli artisti realizzano opere lontane da un ‘favoloso’ straniante o da una fuga aleatoria nella fantasia. Si tratta, piuttosto, di approcci alternativi alle consuete analisi della realtà, ove il dato ermetico delle rappresentazioni volge verso una operatività autonoma e in-soggettiva, per una nuova accezione di senso.
Questa immersione nell’immaginazione creatrice, di junghiana memoria, conduce a prove affascinanti, contraddistinte, più che da risposte assertive, da una riflessione metamorfica in precario equilibrio fra logica ed irrazionalità.
Antiquaria, Naturalia et Mirabilia: le ville cardinalizie di Tivoli, Bagnaia e Caprarola
23 maggio – 3 novembre 2024
Villa d’Este
La costruzione, tra XV e XVI secolo, di sontuose residenze extraurbane destinate all’otium e alla rappresentazione del potere politico e culturale delle élites cittadine, segna uno dei periodi più fasti della storia dell’architettura e dell’arte dei giardini italiani.
Seguendo la lectio albertiana, che rivitalizza la tradizione classica del locus amoenus, il modello compositivo della villa rinascimentale articola armoniosamente le architetture naturali e artificiali con il paesaggio. La sua diffusione su tutto il territorio nazionale dà vita a veri e propri sistemi territoriali nei quali si intrecciano, a geometria variabile, finalità economiche, ambizioni politiche e vocazioni artistiche. In tale contesto, le ville costruite dai cardinali Farnese, Gambara e d’Este nel territorio viterbese e tiburtino nella seconda metà del XVI secolo, occupano un capitolo a parte, la cui importanza, ben nota agli addetti ai lavori, è tuttavia ancora poco conosciuta dal grande pubblico.
I patriarchi di Villa Adriana: Yuri Ancarani
30 maggio – 1 settembre 2024
Mouseia, Villa Adriana
La precipua finalità della proposta artistica da realizzare in collaborazione con Ancarani è quella di trarre istantanee degli attori da lui diretti e calati in un patrimonio archeologico riconosciuto dall’UNESCO come unico al mondo, per consegnare alla collettività nuovi stimoli e palinsesti narrativi del sito attualizzato dalla lettura visionaria dell’artista, riconosciuto a livello internazionale per la capacità di interagire in quel territorio di confine tra la videoarte e il cinema documentario, tra la mostra e il festival internazionale, fra il museo e il multisala.
Quello di Yuri Ancarani per l’Istituto è un omaggio visionario – attraverso nove scatti iperrealisti – a Ottorino Respighi e alla sua Trilogia Romana, sintesi del linguaggio maturo del compositore volta a celebrare la multiformità dei quadri della città eterna
Rubens e i fiamminghi a Tivoli
20 settembre 2024 – 2 febbraio 2025
Santuario di Ercole Vincitore
Partendo dal celebre dipinto Allegoria dell’amore di Rubens e Brueghel il vecchio, ora conservato al Getty Museum di Los Angeles, la rassegna intende sviluppare l’importanza del contesto fiammingo in una delle capitali del Grand Tour.
Dalle ultime ricerche si è scoperto che la tela è ambientata nella Via Tecta del Santuario di Ercole Vincitore: l’indagine intende evidenziare le riflessioni che formulavano questi pittori e che trovavano nella Villa di Mecenate e nel suo ambiente caratterizzato per la grande profusione d’acqua, massimo grado di ispirazione e spunti iconografici che si svilupperanno e verranno trasmessi in tutta Europa.
Il cammello, il leone e il fanciullo: gli artisti cari agli dei
22 novembre 2024 – 4 maggio 2025
Villa d’Este
Prosegue sul focus di una volontà creatrice legata ad una gioventù bruciata, l’indagine sulle conseguenze esistenziali postpandemiche, partendo dal pensiero di Nietzsche, nello specifico dal Così parlò Zarathustra. Punto d’arrivo di un percorso di consapevolezza che giunge per l’appunto alla figura rinnovata del fanciullo, dell’uomo nuovo immerso nella contemporaneità.
Il progetto intende pertanto indagare le figure che in pochissimi anni hanno rivoluzionato i segni del mondo loro contemporaneo modificando in maniera indelebile i codici linguistici e l’immaginario collettivo. La prospettiva oltre ad essere diacronica, come le precedenti riflessioni sull’Ecce Homo (2021) e l’Umano troppo umano (2022), si estende ora a tutte le discipline “creative” della contemporaneità: dalla letteratura allo star system, alla musica leggera e alla relativa mitografia del XX secolo.
CONVEGNI INTERNAZIONALI 2024
Renovatio: Ciriaco d’Ancona e l’antico
Autunno 2024
Il Convegno Internazionale di Studi intende ripercorrere la vita, gli interessi, il pensiero e l’eredità di Ciriaco de’ Pizzicolli, noto come Ciriaco d’Ancona e celebrare una delle menti più originali e significative del tardo Medio Evo. L’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este, si fa promotore dell’incontro in virtù dell’apporto fondamentale alla rivalutazione dei siti tiburtini di Ciriaco d’Ancona, tra i primi studiosi a trascrivere le epigrafi del Mausoleo dei Plautii e a interpretare correttamente, come appartenenti alla residenza imperiale, i resti di Villa Adriana.
Ciclo d’incontri per un’ Estetica Liquida. II Giornata
Autunno 2024, Villa d’Este
Secondo incontro di un ciclo di studi dedicato all’acqua, elemento naturale del paesaggio tiburtino con cui le VILLÆ di Tivoli da sempre intessono un rapporto privilegiato, inscindibile dalla genesi e dalla storia pluricentenaria dei siti e in continuo divenire.
Questo nuovo incontro intende approfondire la sorgente d’acqua e i suoi tracciati orizzontali presenti nei giardini storici delle ville e non solo: laghi, bacini, piscine, specchi d’acqua etc., nella loro rilevanza applicata al campo della tecnologia e dell’architettura, all’antropologia, alla letteratura, alle arti figurative in generale.
Erode Attico
Autunno 2024, Villa Adriana
L’Istituto dedica il Convegno Internazionale a Erode Attico, figura dal multiforme ingegno, tra le più note della media età imperiale; l’incontro sarà improntato a un’indagine interdisciplinare particolarmente adatta a delineare i variegati interessi e la poliedrica esperienza di questo letterato e filosofo, politico e benefattore, maestro e appassionato d’arte e architettura.
Il contesto tiburtino costituisce una cornice ideale in considerazione dell’amicizia personale che legò Erode Attico all’imperatore Adriano e della chiara emulazione del modello di Villa Adriana che è possibile cogliere nei resti e nelle descrizioni delle sontuose residenze di carattere privato.