Adolfo, l’incidente con la moto e poi la grazia chiesta alla Madonna

La preghiera di un uomo, i sogni di un piccolo imprenditore, la rivelazione di un amore. E’ la storia di Adolfo Micheletti, 48 anni, di Palombara Sabina, titolare di un’impresa di pulizie, salvato da “un aiuto divino”.  «Io da sempre frequento il Santuario della Madonna del Divino Amore a Roma e sono devoto per due motivi che poi dirò – spiega Micheletti – Ma non voglio usare la parola miracolo, semplicemente di un sostegno divino. So che ci sono gli scettici che non credono, ma anche chi invece ci crede come me. Comunque, il 13 maggio dello scorso anno mi è capitato un brutto incidente. Sono caduto con la mia moto Suzuki 600, ad una curva a velocità abbastanza sostenuta. Riportai fratture ed abrasioni su tutta la parte sinistra del corpo, tre costole pettorali rotte, perdita del liquido del ginocchio con diversi punti di sutura, braccio contuso e soprattutto il piede gonfio come una zampogna, che sembrava essere il danno minore, ma alla fine è risultato il problema fisico più grave», sottolinea Adolfo Micheletti. 

Poi il racconto dell’aiuto, a suo dire divino, i sogni premonitori e il tatuaggio di Gesù su una spalla.  
“L’aiuto dal cielo mi è stato dato perché in quella maledetta curva sulla via Palombarese c’era un muro di sostegno. Quindi fortunatamente, oltre alle varie ferite riportate, non sono andato a sbattere su quel divisorio di cemento e neppure ho sbattuto la testa sull’asfalto”.
Adolfo quel pomeriggio di maggio scorso è stato portato d’urgenza all’ospedale di Palombara Sabina per le cure del caso, con una prognosi di trenta giorni. “I medici mi dissero subito che il piede doveva restare immobile per più di un mese – aggiunge Adolfo – ma avendo una mia attività lavorativa non potevo star fermo. Ho continuato ad andare avanti come nulla fosse. Feci un po’ di terapia e la risonanza magnetica che diede risultati negativi: il mio piede era spacciato. Nel senso che non sarebbe più tornato come prima o perlomeno che ci sarebbero voluti anni per ristabilirsi. E che forse sarei tornato a camminare come prima dell’incidente”.
Ecco la rivelazione. “Dopo neppure un anno sono perfettamente guarito. Grazie a Dio e alla Madonna corro come prima. Dopo quel dramma, senza terapie e cure particolari il mio piede è sano”.
Infine, il secondo motivo per cui Adolfo è devoto alla Madonna del Divino Amore. “Proprio al Santuario un mese dopo l’incidente ho conosciuto l’amore, Daniela, una ragazza romena di 26 anni, con la quale oggi convivo”.

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