Guidonia – Emergenza acqua: “Rubinetti a secco tutto il giorno, una vita impossibile”

Chi si è attrezzato con serbatoi fai-da-te, chi con scorte di acqua minerale, chi usa la pompa del giardino, sempre che il flusso non sia ridotto al minimo. 
Rosa Macchia, 53 anni, risiede in via Ippocrate insieme al marito Fabrizio Rellini di 55, commerciante, e ai due figli adolescenti. Ogni giorno chiama l’Acea, tanto da essere diventata una di casa per l’azienda. “Da un mese siamo in queste condizioni – spiega la donna, impiegata ministeriale – , con l’acqua che va via puntualmente alle 6 di mattina e prima delle 23 non torna. Durante il giorno siamo tutti a Roma, quindi non so se il fenomeno continua, ma in molti si sono lamentati”.
Per poter uscire di casa in condizioni presentabili, dunque, Rosa e i suoi famigliari devono alzarsi all’alba. “Ma ci si può svegliare alle 5 per una doccia? – si chiede – Oppure rimanere svegli fin quasi mezzanotte? Anche per la cena è un problema. Le pentole come le sciacquo? Una volta mi sono andata a lavare in giardino, perché anche solo al primo piano della mia villetta l’acqua non arrivava più”. Rosa non ce l’ha con l’Acea, ma vorrebbe ricevere risposte concrete.  “Per quale motivo – conclude – in questa zona del quartiere c’è assenza d’acqua ogni giorno, mentre in altre no? E’ un guasto? Vorrei saperlo”.
Lo vuole sapere anche Sabatino Leonetti, vice-presidente del consiglio provinciale, che venerdì 6 luglio ha preso carta e penna e scritto al presidente di Acea Ato 2, l’ingegner Sandro Cecili. “Nonostante i numerosi reclami e chiamate fatte al vostro customer service – scrive Leonetti – il problema continua a sussistere e non si è riusciti a ricevere adeguate informazioni in merito”.
Per ora si è fatto vivo il Comune, che con un’ordinanza del sindaco Eligio Rubeis di martedì 3 luglio  impone ai cittadini di Guidonia Montecelio di utilizzare l’acqua degli acquedotti pubblici e delle fontane “solo ed esclusivamente per usi domestici, pertanto è vietato il prelievo per utilizzi secondari come lavaggio auto, innaffiamento orti e giardini, riempimento piscine”, poiché “permanendo l’attuale situazione meteorologica, la disponibilità idrica a breve termine è destinata a diminuire e gradualmente aggravarsi”.
Anche Maria Guadagna, (nella foto) 38 anni e Salvatore Adamo di 54, vicini di Rosa, non vivono una situazione migliore. Entrambi infermieri professionali al Policlinico Umberto I di Roma, combattono giornalmente con l’assenza d’acqua. “Quando uno di noi due fa il turno di notte – spiega Maria, originaria della provincia di Messina – capita che non solo è impossibile farsi una doccia prima di uscire, alle sette di sera, ma nemmeno quando si torna la mattina presto. È un incubo”.
E non hanno nemmeno il giardino da annaffiare. “Quindi – continua Maria – di acqua nemmeno ne sprechiamo. Per ora ci stiamo attrezzando con le taniche e le bottiglie, ma non se ne può più. Io vengo dalla Sicilia, la regione della siccità per eccellenza, eppure di questi problemi non ne hanno. Razionano l’acqua così da averne per tutti. Ce li abbiamo qui a Marco Simone, due passi da Roma?”. Maria e Salvatore hanno telefonato quattro volte all’Acea. “Ogni volta dicono che provvederanno – concludono – ed effettivamente hanno mandato dei tecnici in zona. Ma non risolvono”.

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