Ottavo giorno di sciopero a Roma Est. Sabato mobilitazione dei licenziati in via Tiburtina

phoca thumb l scioperoflaica5Otto giorni di sciopero ad oltranza. Non si ferma la protesta dei 65 lavoratori del gruppo Break-Pam che, da quando hanno ricevuto la notizia del loro licenziamento, previsto il 31 maggio, non hanno smesso un giorno di manifestare rabbia e disperazione. Sul piatto infatti c’è il lavoro. E perderlo in tempo di crisi ha, se si può dire, un gusto ancora più amaro.

 

La lunga protesta di Roma Est
Esercizi commerciali che chiudono e lasciano il posto ad altre attività. Società nuove che subentrano alle vecchie. “Un ricambio continuo sulla pelle dei lavoratori che si ritrovano, dall’oggi al domani, senza lavoro”, dice Paola Alagia di Flaica cub Roma Federazione lavoratori agro-ind-commercio uniti). E al centro commerciale Roma Est si scatena la protesta, dove la Cibis Spa, società che gestisce i marchi della ristorazione e che fa parte del gruppo Pam-Panorama, entro il prossimo 31 maggio, chiuderà sette locali, tra bar e ristoranti. Lasciando a piedi ben 65 dipendenti. Lavoratori che dal 15 maggio hanno incrociato le braccia, aderendo allo sciopero che, a distanza di sette giorni, resta ancora in piedi. Una protesta condita anche di volantinaggio e cortei all’interno del megastore di via Collatina. E molti clienti, in segno di solidarietà ai lavoratori, preferiscono rinunciare ai propri acquisti.

 

“Chiediamo ricollocazione”
phoca thumb l scioperoflaica2Una lunga protesta che pone al centro un unico obbiettivo: la ricollocazione dei dipendenti messi alla porta. “E’ una richiesta fattibile dal momento che il gruppo Pam-Panorama conta ben 80 punti vendita tra Roma e Lazio, mentre i lavoratori licenziati sono ‘solo’ 65 – spiega Giancarlo Desiderati, segretario provinciale del sindacato di base -. Ed è anche una saggia via d’uscita in grado di evitare i costi enormi per la collettività che comporterebbero eventuali mobilità e cassintegrazioni”.

 

La rabbia dei lavoratori
“Non possiamo essere trattati come merce – sottolinea il lavoratore licenziato, Natalino Ridente, rappresentante Flaica Cub Roma all’interno della Cibis Spa -. La cassintegrazione e la buonuscita per i dipendenti che accettano il licenziamento, esito della trattativa condotta dai sindacati confederali, per noi, sono irricevibili, mentre l’offerta di riassorbimento di soli due lavoratori su 65 a Milano, tra l’altro con la formula del part-time, è semplicemente ridicola”. “La mobilitazione andrà avanti finché i vertici aziendali non ci daranno risposte concrete – conclude Desiderati -. E soprattutto trasparenti. A cominciare dai nomi delle società che subentreranno nei sette locali in via di chiusura a Roma Est”.

 

Il futuro dei sette locali
Tra le polemiche suscitate da questi lavoratori, è anche la mancata trasparenza circa i futuri punti vendita che subentreranno all’interno dei sette locali in chiusura. “Un’informazione che sarebbe utile per questi lavoratori che hanno bisogno di trovare un nuovo impiego”, conclude Paola Alagia.
E per sabato è prevista una nuova mobilitazione. Questa volta, con tutta probabilità, si protesterà di fronte al grande negozio Panorama di via Tiburtina. Rabbia e disperazione che non vogliono sparire nel silenzio.

Veronica Altimari

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