Monterotondo – Acea, bollette pazze. Alle famiglie “batoste” da mille euro

Nelle cassette delle lettere delle famiglie di Monterotondo e non solo stanno arrivando brutte notizie. Veramente brutte. Chi, per anni, ha pagato secondo i propri consumi bollette Acea Ato 2 di qualche decina di euro si è visto recapitare un conto esagerato.
Bollette da mille euro per negozi di pochi metri quadri, centinaia di euro per famiglie di due persone o per anziani che vivono da soli, voci e consumi che veramente non tornano. Così, tutti insieme, si sono ritrovati in coda in questi giorni allo sportello Acea Ato 2 di piazza Baden Powell, dove gli impiegati dell’azienda che controlla il bacino idrico della zona – e che da anni è titolare del servizio e della rete – stanno facendo i salti mortali e i doppi turni per rispondere a tutti.
Se si tratti di bollette pazze o sbagliate, oppure se quei conti salatissimi siano il risultato di anni di conguagli e di consumi extra mai pagati, è ancora presto per dirlo. Di sicuro in tanti, tantissimi, si sono ritrovati con bollette e diciture che poco centrano con la propria situazione reale. E c’è chi ha deciso di contestare con i “pezzi di carta” e non pagare, se non prima aver dimostrato di aver ragione. Uno che ha deciso di non pagare e può contestare punto per punto la bolletta salatissima che Acea gli ha recapitato a negozio è Raffaele Dindelli (foto in basso), orafo conosciuto da tutti che da 38 anni ha la bottega su via Nomentana, a Monterotondo Scalo. A lui è arrivata una “botta” da lasciarlo senza fiato: per i primi mesi di quest’anno Acea vuole 968,82 euro. Erano mille, ma poi qualche euro glielo hanno “scontato”.
Secondo Acea Ato 2, nella sua piccola bottega di pochi metri quadri con un bagno nel quale, al massimo, andrà un paio di volte al giorno, avrebbe consumato la cifra record di 635 metricubi. Fino ad oggi Dindelli ha pagato regolarmente, carte alla mano, bollette medie di poco superiori ai 13 euro. I conteggi della bolletta da mille euro sono vecchi di 13 anni e partono dal 2001 e, in più, secondo Acea l’azienda gli avrebbe anche sostituito il contatore. Peccato che non è vero e lui può dimostrarlo.
raffaele dindelli“Ho già compilato il modulo di contestazione che mi hanno dato all’Acea Ato 2 e ho fatto le foto al mio vecchio contatore, mai sostituito. Ce l’ho da 38 anni e segna 245 metricubi consumati, appunto, da 38 anni ad oggi. Praticamente sono 6 metricubi all’anno, molto meno dei 36 metricubi massimali del contratto – spiega l’orafo dello Scalo – Quindi: da una parte non è vero che mi hanno sostituito il contatore come hanno scritto e come vorrebbero farmi pagare. Dall’altra non ho mai consumato quella quantità stratosferica di metricubi come dicono loro e non posso aver sforato. E, per ultimo, come fanno a venire a chiedermi conteggi del 2001, vecchi di 13 anni? Io non pago perché credo di avere le mie ragioni. Vedremo”.
Gli esempi di lamentele e problemi potrebbero essere tante. Ne sa qualcosa la famiglia di Giovanni Zandrelli, di Piedicosta. Lui ha sempre ricevuto e pagato regolarmente bollette per una media di una trentina di euro e ce le ha tutte catalogate e divise per anno. Ora l’Acea gli ha mandato a chiedere un conto di 587,01 euro. Ha provato a capire con l’addetta allo sportello cosa stesse succedendo ma l’unica cosa che gli hanno risposto è che – al massimo – può aspirare a due o tre rate da più di 200 euro e ad un ritocco di 40 metricubi in meno rispetto ai 598 mc che gli contestano. Ma anche nella sua bolletta ci sono parecchie cose che non quadrano. “I calcoli partono dal 2012 ma non mi risulta di aver mai sforato. Io ho sempre pagato regolarmente e consumato poco. In più ci sono voci su smaltimento e fognature con l’aggiunta “Salvo conguaglio”. Che vuol dire? Che mi chiederanno altri soldi? E poi un’altra cosa: nella bolletta ci sono – 177 euro di acconto da restituire. In italiano vuol dire che me li devono ridare, invece allo sportello Acea mi hanno detto che sono stati loro a darmeli. Ma quando? Mai visti questi soldi. In più, cosa ancora più strana, anche se c’è scritto – 177 euro, alla fine questi soldi vengono sommati ai consumi che avrei effettuato per 362 euro. Ed ecco che arriviamo a 600 euro. Come è possibile? Sono soldi che comunque pesano dal bilancio familiare”.
Un rompicapo. Ma Zandrelli, così come Dindelli, non sono i soli a Monterotondo che stanno cercando di capire qualcosa delle bollette super salate che stanno arrivando in questi giorni e che stanno facendo creare file interminabili davanti agli sportelli Acea.
Alla mamma di Antonella Bernardini, che vive in casa insieme al marito, stessa cosa. Dopo una media di 40 euro a bolletta pagate regolarmente, è arrivata la botta da quasi 300 euro. La bolletta, tra voci di “depurazione” e “contributo di solidarietà” ha le stesse identiche voci degli altri intervistati. Anche Bernardini non sa se si tratti o meno di un errore. Ma una cosa è certa: “Vogliamo vedderi ci chiaro”.

Emanuele Cascapera

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