Al Popolo, e a Grillo, non far sapere, che uno non è uguale a uno

A intervalli regola­ri, sul quel cor­ri­do­io do­ve fi­no a po­co tem­po fa ve­ni­va­no or­ga­niz­za­ti gli in­con­tri tra la stam­pa e i mem­bri del Co­pa­sir, il co­mi­ta­to par­la­men­ta­re che con­trol­la i ser­vi­zi se­gre­ti, ec­co che si af­fac­cia un’in­fer­mie­ra.

Sul ca­mi­ce bian­co la scrit­ta “Po­li­cli­ni­co Ge­mel­li”.

Al suo com­pa­ri­re si ri­de­sta­no una de­ci­na di sguar­di tra l’an­no­ia­to e il pre­oc­cu­pa­to. Tut­ti in­sie­me. Cli­ma so­spe­so. Un po’ sa­la d’aspet­to del me­di­co e un po’ esa­me di ma­tu­ri­tà. Ci so­no gli ono­re­vo­li Scer­ra, Sa­la­fia, Ca­rel­li, Oc­chiu­to… Mol­ti Cin­que stel­le, qual­cu­no di For­za Ita­lia, uno del Pd. Ogni tan­to si af­fac­cia­no Ci­riel­li, Fon­ta­na e D’Uva, i tre que­sto­ri del­la Ca­me­ra. Con­trol­la­no che tut­to fun­zio­ni a do­ve­re. C’è chi è stra­vac­ca­to sul­le lun­ghe pan­che. Chi pas­seg­gia ner­vo­sa­men­te avan­ti e in­die­tro. I com­mes­si vi­gi­la­no in­dos­san­do la ma­sche­ri­na. A un cer­to pun­to lun­go il cor­ri­do­io pas­sa pu­re, scia­bo­lan­do, Vir­gi­nia Sa­ba, la fi­dan­za­ta di Lui­gi Di Ma­io. Fa­scia­tis­si­ma. Un ono­re­vo­le sguar­do (sta­vol­ta non pre­oc­cu­pa­to ma qua­si lan­gui­do) le si pog­gia ad­dos­so. Ma è so­lo un at­ti­mo. Un bri­vi­do in­fi­ni­te­si­ma­le del pen­sie­ro. Ec­co in­fat­ti l’in­fer­mie­ra. Net­tis­si­mo ac­cen­to ro­ma­no. Stor­pia il co­gno­me di un mem­bro del Par­la­men­to: “Mon­ta­roz­zi? Ce sta Mon­ta­roz­zi?”. No, non c’è. E’ a fa­re due pas­si fuo­ri, in piaz­za San Ma­cu­to. “Ma che fa se ne va in gi­ro, che for­se c’ha il Co­vid? Boh”. Al­lo­ra l’in­fer­mie­ra rien­tra nel­la stan­zet­ta, e ti­ra fuo­ri un al­tro fo­gliet­ti­no bian­co dal­la mac­chi­na dei re­spon­si. E’ la mac­chi­na fa­ta­le. Quel­la dei te­st ra­pi­di. Ri­spo­sta qua­si im­me­dia­ta. In ven­ti mi­nu­ti. Con­se­gna il fo­gliet­to, che tut­ti chia­ma­no “scon­tri­no”, a un par­la­men­ta­re. Gli al­tri lo os­ser­va­no. Cer­ca­no di ca­pi­re.

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Quel­lo in­tan­to spil­la lo scon­tri­no co­me si fa con le car­te del po­ker. E’ una lot­te­ria. Si ve­de dal­la fac­cia. Ci so­no due ti­pi di rea­zio­ne. Il ne­ga­ti­vo fa un cen­no di vit­to­ria. “Ev­vai”. Poi ci so­no quel­li che in­ve­ce re­sta­no mu­ti. L’ono­re­vo­le Ga­li­zia è ri­sul­ta­ta po­si­ti­va qual­che gior­no fa. Co­me la sua col­le­ga Con­ny Gior­da­no.

Ogni lu­ne­dì e mar­te­dì, dal­le 10 del mat­ti­no, pas­san­do da una por­ti­ci­na la­te­ra­le del Pa­laz­zo, pro­prio ac­can­to al­la Chie­sa di Sant’Igna­zio di Loyo­la, i de­pu­ta­ti si sot­to­pon­go­no ai tam­po­ni.

Te­st mo­le­co­la­ri e te­st ra­pi­di. Il tria­ge del­la de­mo­cra­zia. Ma c’è un’aria di mi­ste­ro e di re­ti­cen­za.

Il dri­ve-in per de­pu­ta­ti non è pub­bli­ciz­za­to.

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Fi­no a ie­ri se­ra non c’era­no av­vi­si. Nien­te di scrit­to. Il pre­si­den­te del­la Ca­me­ra, Ro­ber­to Fi­co, di­co­no fos­se mol­to pre­oc­cu­pa­to.

I gril­li­ni era­no mol­to pre­oc­cu­pa­ti.

Tut­ti. Do­po aver su­sci­ta­to e ca­val­ca­to il de­mo­ne del ple­bei­smo an­ti­ca­sta, Fi­co ha in­fat­ti spie­ga­to in più di un’oc­ca­sio­ne, nel­le riu­nio­ni al­la Ca­me­ra, di te­me­re l’ef­fet­to che fa­reb­be.

Se si sa­pes­se.

I cit­ta­di­ni di Ro­ma in co­da per no­ve ore in at­te­sa di un tam­po­ne, i par­la­men­ta­ri in­ve­ce col ri­sul­ta­to in ven­ti mi­nu­ti.

Pri­vi­le­gia­ti.

E al­lo­ra di­ven­ta qua­si una ver­go­gna di­fen­de­re il Par­la­men­to dal­la ma­lat­tia. An­co­ra nien­te vo­to elet­tro­ni­co da ca­sa, tut­ti al­la Ca­me­ra. E tam­po­ni fi­no a ie­ri pra­ti­ca­men­te se­gre­ti. Co­sì da cir­ca una set­ti­ma­na, al­la mat­ti­na, qua­si al­la che­ti­chel­la i de­pu­ta­ti si lan­cia­no den­tro la por­ti­ci­na di Piaz­za San Ma­cu­to co­me ci si get­ta in uno spec­chio. Ci van­no un po’ tut­ti. Vo­lon­ta­ria­men­te. E’ il bi­na­rio 9 e ¾ dei film di Har­ry Pot­ter. Si en­tra con ra­pi­da cir­co­spe­zio­ne. Poi la lot­te­ria. “Mon­ta­roz­zi ce sta? ’Ndo sta Mon­ta­roz­zi che for­se c’ha il Co­vid?”.

 

Il Foglio: domenica 25 ottobre (estratto)

 

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