L’omicidio di Willy Vogt

L’ex soldato, torna sul Monte Soratte nel ’48 per cercare “qualcosa” e viene ucciso  

La fuga dei nazisti braccati dagli Alleati, purtroppo, non è stata priva di conseguenze per il nord est. Rappresaglie, violenze e distruzioni hanno accompagnato la ritirata delle truppe teutoniche. Nel 1944 salta per aria, a Tivoli, il Ponte Gregoriano costruito da Papa Gregorio nel 1835. Il target è rallentare la “corsa” dell’esercito angloamericano che ha ormai chiuso nell’angolo, con il prezioso contributo dell’Armata Rossa da est, il Terzo Reich. Un luogo cruciale in questo periodo è senza dubbio il Monte Soratte (Benito Mussolino nel 1937 ordina la costruzione di un bunker), che “ospita” un convoglio con 18 uomini della Wermacht e 79 casse dal contenuto misterioso. I soldati avrebbero scaricato le casse in un tunnel e le SS li avrebbero poi fucilati e sepolti nel tunnel, successivamente sigillato facendo esplodere la roccia. Uno dei soldati, Willy Vogt, riesce a scappare tra le macerie e viene salvato da una coppia locale. Nel 1948, a guerra finita, Vogt torna a ringraziare i suoi salvatori e rimane per qualche giorno nella zona per “cercare qualcosa”. I carabinieri, informati dei  movimenti dell’ex soldato quando decidono di dirigersi presso casa di Vogt lo trovano senza vita. Delle casse misteriose non è stata trovata, neppure oggi, alcuna traccia.

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