Dal prossimo luglio partirà, lungo la via Tiberina, il primo insediamento del polo logistico di Castelnuovo di Porto, ovvero del polo produttivo nato dal Piano Urbanistico per lo sviluppo delle aree limitrofe al casello autostradale deliberato in via definitiva nel consiglio comunale che si è svolto in data 24 febbraio.
Un Piano Urbanistico studiato per portare sviluppo ad una porzione di territorio da anni degradata e abbandonata che prende corpo dopo l’ok ricevuto dalla Regione Lazio rispetto alla Valutazione Ambientale Strategica.
Parliamo dell’asse sulla via Tiberina, un tempo zona di pregio, ma sfregiata di fatto con l’arrivo nel 2011 del Casello autostradale. Un insieme disarticolato di terre sospese, ovvero di terre che da un giorno all’altro hanno perso la loro vocazione agricola perché interrotte da una rete di infrastrutture stradali di grande impatto, come la rotonda di accesso al Casello, dove transita giornalmente una media di 18.000 veicoli, tra cui molti mezzi pesanti.
“Il Polo produttivo di Castelnuovo di Porto, – spiega il sindaco Riccardo Travaglini è un progetto ad alto potenziale occupazionale e di sviluppo produttivo capace di riscattare il nostro paese dalla condizione di svantaggio in cui è stato relegato per anni: unico comune sulla via Tiberina a non poter valorizzare la sua area industriale a causa di vecchi vincoli paesaggistici da tempo decaduti.
Nel nuovo Polo Produttivo si insedieranno in particolare aziende che si occupano di logistica, il settore commerciale in piena fase di boom oltre ad uffici e a strutture artigianali, che, a regime, potrebbero generare la richiesta di circa 2500 nuovi posti di lavoro. La prima azienda avvierà la propria attività a partire dal luglio di quest’anno, con un capannone di 5000 mq che darà possibilità di lavoro a 500 persone.
Ma guai a pensare che il Piano Urbanistico porterà solo una fila di grigi capannoni industriali. Al contrario, sarà un piano a grande valenza ecologica e culturale. Corridoi ambientali, piantumazione di alberature e oasi di verde garantiranno la mitigazione ambientale e l’armonizzazione con il paesaggio, fornendo agli uccelli migratori un punto di sosta per i loro attraversamenti dal Tevere verso le zone più interne del Parco di Veio. Del resto sono queste le prescrizioni previste dalla VAS regionale e recepite dal Consiglio Comunale.
E’ poi in fase di progettazione un Parco Archeologico che occuperà un’area di circa 2 ettari al cui interno si potranno visitare le antiche cave di tufo di epoca romana che sorgevano vicino al fiume, un canale naturale che consentiva il trasporto di lastre di roccia attraverso la navigazione.
Ci sarà poi un’area verde attrezzata a tutela del centro residenziale, un parco giochi, una pista ciclabile e un percorso fitness.
Realizzare una zona di sviluppo produttivo lungo l’asse della Tiberina è stato da subito un obiettivo di mandato per l’Amministrazione Comunale e ora ci troviamo di fronte al coronamento di un sogno, ma soprattutto ad una occasione unica per il rilancio del nostro territorio.
Dobbiamo ora lavorare sulla viabilità – conclude il sindaco Travaglini -, recuperando il progetto di una gronda alternativa alla Tiberina, che era già prevista al tempo della realizzazione del casello autostradale e per la quale erano stati stanziati anche 29 milioni di euro che la Regione aveva girato alla ex Provincia. La viabilità di gronda non è stata mai realizzata ma il progetto resta valido ed è oggetto di un tavolo interistituzionale operativo aperto dai Comuni di Castelnuovo di Porto, Capena, Fiano Romano con la Città Metropolitana di Roma Capitale e la Regione Lazio da cui ci aspettiamo che si possa ripartire per decongestionare la Tiberina e per realizzare un’infrastruttura assolutamente necessaria a servizio delle nuove aree produttive”.
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